Giro di Romandia 2023, la classifica big: l’ultima tappa non cambia la generale, Adam Yates vince davanti a Matteo Jorgenson e Damiano Caruso

Il prologo del Giro di Romandia 2023 fa ovviamente subito registrare dei distacchi in classifica tra i big. I 6,82 chilometri a cronometro della prova di Le Bouveret hanno visto imporsi Josef Černý (Soudal-QuickStep), che per soli 29 centesimi ha battuto il campione del mondo della specialità Tobias Foss (Jumbo-Visma). Tra coloro che possono puntare al successo finale, il norvegese è stato quindi quello che è andato meglio, guadagnando 8″ su Matteo Sobrero (che ha comunque dichiarato che il leader del Team Jayco AlUla per questa gara è Simon Yates), 11″ su Juan Ayuso (UAE Team Emirates), 14″ su Fausto Masnada (Soudal-QuickStep) e 15″ su Romain Bardet (Team DSM).

In ogni caso, dal transalpino fino Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), la maggior parte degli uomini di classifica sono racchiusi in undici secondi, con i distacchi tra i big che, chiaramente, sono dunque ancora piuttosto contenuti. Hanno però perso un po’ più di terreno corridori come Ion Izagirre (Cofidis), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) e, soprattutto, Michael Woods (Israel-Premier Tech), il peggiore tra gli uomini di classifica se escludiamo il compagno di squadra Chris Froome, che ormai da qualche stagione fatica a replicare i risultati di un tempo, e Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), colpito dalla sfortuna con la rottura del cambio subito dopo aver lasciato la pedana di partenza.

Non cambia la situazione fra i big dopo la prima tappa in linea, anche se bisogna registrare il ritiro di Simon Yates (Team Jayco-AlUla), vittima di problemi intestinali. Discreta bagarre, anche se senza grandi conseguenze, invece nella seconda tappa, che vede Ethan Hayter (Ineos Grenadiers) fare colpo doppio davanti a Juan Ayuso e Romain Bardet, che vanno così a prendersi qualche secondo di abbuono in una classifica comunque ancora molto corta, in cui sono in gran parte i tempi del prologo a fare la differenza. Da registrare tuttavia, oltre a quello di Froome, anche il crollo di Sergio Higuita, ormai a sua volta fuori classifica.

La cronometro riscrive la classifica con il vincitore Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che indossa anche la maglia di leader. Il corridore catalano ha un vantaggio di 18 secondi su Matteo Jorgenson (Movistar), secondo sul traguardo di Châtel-Saint-Denis, e di 19 su Tobias Foss (Jumbo-Visma). Compie un bel balzo in avanti Adam Yates (UAE Team Emirates), ora quinto a 30″ dal compagno di squadra, che precede di una posizione, e di due secondi, Damiano Caruso (Bahrain Victorious). Tra coloro che perdono terreno, l’ex maglia gialla Ethan Hayter (Ineos Grenadiers), ora decimo, e Romain Bardet (Team DSM), che si trova a 1’03” dal leader della classifica.

L’arrivo in quota a Thyon 2000 cambia nuovamente la classifica con il vincitore di giornata Adam Yates (UAE Team Emirates) che conquista anche la maglia di leader, mettendo una seria ipoteca sul successo finale della corsa. Il britannico ha avuto il via libera da Juan Ayuso, in giornata no, che arriva al traguardo con un ritardo di 3’28” uscendo così dalle prime posizioni di classifica. Alle spalle del britannico resiste al secondo posto Matteo Jorgenson (Movistar) con un ritardo di 19″, mentre sale al terzo posto Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 27″ dal leader. Guadagano posizioni anche i giovanissimi Max Poole (Team DSM) e Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe), rispettivamente quarto e sesto. Tra i due si piazza un redivivo Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), mentre entrano in top10 anche Egan Bernal, Eddie Dunbar e Rafał Majka. Classifica che poi non si modifica il giorno successivo, in una frazione adatta ai velocisti, che incorona Yates vincitore davanti a Jorgeson e Caruso.

Classifica Big Giro di Romandia 2023

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