Giro delle Fiandre 2019, Trentin ci crede: “Sono al top della condizione e mi metto tra i favoriti”

Matteo Trentin si candida ad essere uno dei grandi protagonisti del Giro delle Fiandre 2019. Vincitore di tre corse in Spagna nel mese di febbraio, il portacolori della Mitchelton-Scott ha confermato il suo ottimo stato di forma nelle classiche di marzo, inanellando piazzamenti in top ten alla Milano-Sanremo, nella E3 BinckBank Classic e alla Gand-Wevelgem, gare in cui gli è stata anche rimproverata una gestione forse imperfetta delle forze, con attacchi coraggiosi che gli hanno impedito di giocarsi al meglio le sue chance negli sprint finali. Sebbene alla Ronde non sia mai entrato in top ten, anche e soprattutto a causa delle mansioni di gregario che è stato chiamato a svolgere nel suo periodo alla Quick-Step, il campione europeo in carica si inserisce tra i papabili pretendenti alla vittoria nella classica Monumento in programma domenica 7 aprile.

Il 29enne di Borgo Valsugana ne ha parlato senza nascondersi troppo alla Gazzetta dello Sport: “Il Fiandre e la Sanremo sono le corse che mi piacciono di più. Però il Fiandre arriva dopo una lunga rincorsa: Harelbeke, Gand, Waregem. Siamo qui da più di dieci giorni, alle corse c’è sempre tanta gente anche quando usciamo in allenamento questa atmosfera si respira […] Nel 2017 ho ciccato completamente la volata per il quinto posto, lo scorso anno sono caduto e ho inseguito tanto. Gli anni prima ho corso per i capitani. Per domenica ci sono tanti favoriti, se devo dire un nome dico Jungels. Ma poi ci sono anche Stybar, Van Avermaet, Sagan, Naesen e io…”.

Nel biennio alla Mitchelton-Scott Trentin non è ancora riuscito a ottenere i risultati che il suo percorso di crescita iniziano ad esigere: “Sono due stagioni un po’ sfortunate finora. Lo scorso anno per i miei infortuni, quest’anno per quelli dei miei compagni. Però il mio livello è molto più alto rispetto al 2018. Direi simile a quello visto alla Vuelta a Espana 201.7. Lì avevo uno spunto di velocità maggiore, adesso sono molto più forte in salita”.

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