Giro del Delfinato 2017, Aru: “Era da tanto che non avevo sensazioni così, essere in due è un punto a nostro favore”

Che sorrisi ieri per Fabio Aru. Il Cavaliere dei Quattro Mori non ha vinto, ma ha convinto sicuramente lungo la sesta tappa del Giro del Delfinato 2017. Protagonista assoluto sulla durissima salita del Mont du Chat (tanto che si lascia andare ad un “mi era sembrato ancora più duro in allenamento, segno di quanto ieri la abbia sorvolata malgrado le pendenze proibitive), il corridore della Astana si è evidentemente rincuorato ieri, scacciando in un colpo solo mesi di difficoltà.

“Sono veramente contento – ammette alla Gazzetta dello SportEra da tanto che non avevo sensazioni così. In salita c’era poco da nascondersi, da stare a ruota. Il livello qui è altissimo. E ci ho provato. Ho sentito che stavo bene in salita. Sapevo come avevo lavorato, ma la verifica in competizione era fondamentale, soprattutto contro avversari di questo livello”

Dopo un periodo buio, come sottolineato ieri anche dal vincitore di giornata Jakub Fuglsang, finalmente dunque per la compagine kazaka una vittoria importante, contro avversarsi importanti. “L’Astana si meritava davvero una giornata così — aggiunge il sardo – Quanto ai rivali, Porte non è una sorpresa, Froome ha mostrato una buona condizione, ma in generale neppure gli altri vanno piano. Non bisogna sottovalutare nessuno”.

Se Aru potesse essere il leader della squadra anche per il Tour de France era il grande interrogativo che tutti avevano sin dalla partenza di questo Delfinato. Un quesito che la giornata di ieri non può risolvere vista l’ottima prova di entrambi. Un quesito al quale lo stesso Aru non sembra voler rispondere. Non sta a lui, d’altronde prendere una decisione di questo tipo, considerando inoltre che lo status attuale fa comodo, alleviando la pressione e le responsabilità. In un momento in cui comunque c’è ancora bisogno di risposte anche sulla continuità, va benissimo così. Senza minare equilibri che si erano stabiliti, con la strada che darà poi i suoi verdetti. “Siamo sullo stesso piano e il fatto di essere in due è un punto a nostro favore – conclude – Lo abbiamo appena dimostrato”. Come dargli torto per quanto dimostrato ieri da entrambi?

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