Favoriti Giro del Delfinato 2017, Froome difende un trono su cui nessuno vuole salire ma che tutti vogliono

Il Giro del Delfinato 2017 è la corsa che tutti dicono di non voler vincere, ma in cui tutti vogliono battere i propri rivali. E per farlo, spesso bisogna vincere poi anche la corsa. Se si tiene conto inoltre che, malgrado in passato sia successo molto poco, negli ultimi cinque anni ben quattro volte il vincitore del Dauphiné si è poi imposto anche al Tour de France, si capisce come un bel risultato qui sia comunque sentito.

Più di tutti probabilmente lo sente Chris Froome. Tre dei quattro successi propiziatori alla Grande Boucle sono suoi, di cui due negli ultimi due anni. Probabilmente poco interessato dal doppio record che potrebbe conseguire vincendo anche questa edizione (mai nessuno ha vinto quattro volte la corsa, mai nessuno tre volte consecutive), il Keniano Bianco si presenta con molti punti interrogativi ai quali rispondere. Nelle sue ultime uscite non è stato brillante quanto ci si poteva aspettare, quindi vorrà farsi trovare pronto sul campo, testando anche una parte dei suoi possibili compagni a luglio, a partire da Peter Kennaug e Michal Kwiatkowski, elementi che potrebbero rivelarsi fondamentali in pianura come in salita. Il britannico fa parte di coloro che hanno già detto di non voler vincere, ma farà comunque di tutto per farcela.

Discorso simile per Alberto Contador, uno che comunque mentalmente e moralmente non ha bisogno di grandi conferme. Il Tour, seppur qualche annetto fa ormai, lo ha già vinto, senza bisogno di strafare qui. Per cui non cerca questo tipo di conferme, ma dopo una lunga stagione sinora di allenamenti, diversi a quelli a cui era abituato nelle modalità, anche lui cerca conferme. Più che sul suo stato fisico che in termini di risultati, ma scindere le cose non sempre è semplice. Soprattutto, un corridore come lui, non abituato a partecipare tanto per partecipare, comunque vorrà provare a lasciare il segno in qualche modo. Per quanto dica di volersene stare tranquillo, quando vede una salita comincia a mordere il freno.

Chi potrebbe voler lasciare il segno è Richie Porte. Anche se in carriera di corse di una settimana ne ha già vinte parecchie, il capitano della BMC potrebbe voler subito mostrare che questo è il suo anno, facendosi notare sin dall’antipasto. La presenza anche di una crono, rende il percorso ancor più adatto alle sue caratteristiche. Resta l’incognita anche nel suo caso di una preparazione diversa rispetto agli anni passati, che potrebbe forse farlo trovare un po’ più indietro di forma rispetto ad altri anni.

Nella mischia per le prime posizioni ci saranno presumibilmente anche Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Daniel Martin (Quick-Step Floors), che già lo scorso anno accompagnarono Froome sul podio finale. Corridori abbastanza completi, che hanno meno bisogno di accumulare chilometri nelle gambe per essere competitivi, il francese e l’irlandese potrebbero quest’anno cercare di migliorarsi ulteriormente, considerando anche una preparazione simile a quella dello scorso anno. Migliorarsi qui, potrebbe per loro voler dire migliorarsi anche al Tour, in cui fecero già molto bene 12 mesi fa.

Un altro che non ha bisogno di correre molto per farsi trovare pronto è Alejandro Valverde. Capitano di una Movistar ancora una volta di ottimo livello, con Ruben Fernandez che potrebbe rappresentare un’ottima alternativa, il murciano quest’anno ha vinto tutte le corse a tappe alle quali ha partecipato ed è reduce dal miglior inizio di stagione della sua già ricca carriera. Già due volte vincitore del Delfinato, anche se l’ultima risale ormai al 2009, lo spagnolo sarà un osso durissimo, potendo contare anche su arrivi misti in cui guadagnare sui rivali.

Due che sulla carta avrebbero potuto lottare con i migliori, ma che arrivano con altri tipi di obiettivi sono indubbiamente Esteban Chaves (Orica-Scott) e Fabio Aru (Astana). Chiaramente tra gli scalatori più forti del panorama internazionale, entrambi sono reduci da un infortunio che ne condiziona chiaramente il rendimento potenziale. Al loro posto comunque le loro squadre non sono arrivate con le cartucce scariche e si presentano con uomini di ottimo livello come Simon Yates e Jakob Fuglsang, entrambi desiderosi di mettersi in mostra per non farsi poi soffiare il posto a luglio. Mentre i loro più blasonati capitani cercheranno la condizione, puntando probabilmente al massimo di una vittoria di tappa, l’inglese e il danese possono giocarsi un bel risultato nella generale finale.

Un bel risultato sarebbe una bella iniezione di fiducia anche per Leopold Konig (Bora-hansgrohe) e Andrew Talansky (Cannondale-Drapac), che nel 2014 conquistò la vittoria finale al termine di una giornata indimenticabile, non solo per lui. Corridori sulla carta di seconda fascia, sono comunque ottimi elementi, che hanno dimostrato già di potersela giocare ad altissimo livello. Alla ricerca (chi per un motivo, chi per l’altro) di un risultato importante che ne possa anche rilanciare le ambizioni, il Delfinato potrebbe per loro essere un buon viatico.

Tra i giovani, oltre a Yates, Warren Barguil (Team Sunweb) e Louis Meintjes (UAE Team Emirates) sono i più attesi e potrebbero ottenere un buon piazzamento, come già avvenuto in passato. Se l’obiettivo primario anche per loro sarà a luglio, migliorarsi qui rappresenterebbe indubbiamente una buona iniezione di fiducia e non vorranno risparmiarsi. Una discreta classifica potrebbero cercarla anche Pierre Latour (Ag2r La Mondiale), Guillaume Martin (Wanty – Groupe Gobert) ed Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), senza dimenticare potenzialmente il nostro Davide Formolo (Cannondale-Drapac), anche se quasi tutti, ad eccezione di Martin, hanno in squadra qualcuno davanti a loro. Molto interessante sarà valutare le prestazioni degli ancor più giovani David Gaudu (FDJ), Sam Oomen (Team Sunweb) e Antwan Tolhoek (LottoNL-Jumbo). Un potenziale piazzamento è alla loro portata per quanto mostrato, ma obiettivo primario sarà innanzitutto dimostrare continuità anche in una corsa di alto livello come questa. In alcune frazioni potrebbero avere libertà di azione, conquistando magari un palcoscenico più ampio.

Per un piazzamento, potrebbero inserirsi nella lotta anche corridori come Janez Brajkovic (Bahrain-Merida), il cui successo qui nel 2010 resta l’apice di una carriera mai sbocciata, Franco Pellizotti (Bahrain-Merida), sulla carta gregario ma reduce da un buon Giro, il sempre aggressivo Daniel Navarro (Cofidis), il completo Tony Gallopin (Lotto Soudal), che potrebbe testarsi sulle grandi montagne, o gregari come Ben Hermans (BMC), Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale) e Jesus Herrada (Movistar), che potrebbero ritrovarsi avanti per qualche tattica di squadra, senza escludere potenziali cacciatori di tappe come il nostro Diego Ulissi (UAE Team Emirates), ai quali la minor marcatura potrebbe fruttare.

BORSINO DEI FAVORITI

***** Chris Froome
**** Alberto Contador, Richie Porte
*** Romain Bardet, Daniel Martin, Alejandro Valverde
** Warren Barguil, Jakob Fuglsang, Andrew Talansky, Simon Yates
* Fabio Aru, Esteban Chaves, David Gaudu, Leopold Konig, Louis Meintjes

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