EF Education – EasyPost, la resurrezione di Michael Valgren: “Sento di poter tornare al mio livello”

Michael Valgren vede la luce in fondo al tunnel. Dopo essere quasi sprofondato in burrone, non solo metaforicamente visto quanto successo quel 19 giugno 2022 alla Route d’Occitanie (riportò fratture multiple tra cui bacino, ginocchio e, soprattutto, anca), il danese ha vissuto un 2023 molto difficile, mentalmente e fisicamente, ma ha trovato le forze, tanto fisiche quanto psicologiche, per reagire e venirne fuori e nel 2024 tornerà nella prima squadra della EF Education – EasyPost. Capace di vincere corse di primo piano come Amstel Gold Race e Omloop Het Nieuwsblad, oltre che di conquistare un bel bronzo ai Mondiali nelle Fiandre 2021, il 31enne scandinavo ha vissuto un calvario in questi lunghissimi mesi ma ha dimostrato di meritarsi una nuova occasione ai massimi livelli.

Malgrado il parere del medico che gli diceva di fermarsi, malgrado non riuscisse quasi a camminare, Valgren non si è arreso e dopo essere tornato alle corse a dieci mesi di distanza dal terribile incidente, è riuscito a sorprendere tutti. “I primi sei mesi avevo anche io molti dubbi – ammette a In de Leiderstrui – Sono stati un inferno, non facevo progressi ed era un incubo. Ho parlato molto con la mia famiglia, e mi hanno aiutato a tenere duro ed è per questo che ora sono qui”.

Supportato anche dalla squadra che lo ha sempre fatto sentire parte del team, anche se non poteva correre né allenarsi, a Natale dello scorso anno ha scelto di mettersi alla prova. In accordo con il team è ripartito dalla formazione development, che gli avrebbe consentito di correre eventualmente anche con la prima squadra, seppur non nel WorldTour. Ed è così che progressivamente ha saputo uscirne, ottenendo piazzamenti in crescendo, centrando due top 10 in corse impegnative come GP Peccioli, che aveva vinto nel 2021, e Japan Cup.

Mi sento bene e potrei quasi dire che non sento più la differenza rispetto a prima della caduta – aggiunge con grande soddisfazione – Sono tornato al mio livello e mentalmente è una splendida sensazione. In questo anno e mezzo che sono stato lontano il livello del gruppo è aumentato, ma ci sto arrivando anche io […] Ho continuato ad allenarmi per correre nuovamente corse come Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Non è bello non averle potute fare in questi due anni e non vedo l’ora di poter tornare a correre al massimo livello, dove trovo ancora più motivazioni. Ho solo 31 anni, quindi ho ancora alcune buone stagioni davanti a me”.

Charlie Wegelius, il direttore sportivo che più di tutti gli è stato vicino in questo periodo, si mostra ottimista sul fatto che possa ritrovare il suo posto in gruppo. Il che non significa solo apparire nella startlist, ma anche ritornare a fare quello che faceva prima: “Penso di sì, assolutamente – conferma – Ha le capacità per fare bene nelle grandi corse. Un fattore importante in questa storia è che era arrivato a un punto in cui doveva scegliere: fermarsi o continuare. Ha capito che non era pronto e che aveva ancora degli obiettivi da raggiungere. Se torna dove sente di appartenere non sarà per essere un numero in gruppo. Non è nel suo carattere e non è qualcosa che si addice al suo talento. Quando ha iniziato questo lungo percorso era con l’obiettivo di tornare ad essere di nuovo uno dei migliori“.

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