EF Education-EasyPost, Jonathan Vaughters ancora critico sul sistema retrocessioni: “Non potevi sacrificare un corridore per provare a vincere”

Continua a far discutere il sistema retrocessioni portato avanti dall’UCI. Nei mesi scorsi era stato molto critico anche il general manager della EF Education – EasyPostJonathan Vaughters. La squadra statunitense, infatti, ha navigato a lungo in zona retrocessione, per poi salvarsi grazie ad un discreto finale di stagione (saranno, infatti, Lotto Soudal e Israel Premier Tech le due formazioni WorldTour che scenderanno nella categoria Professional). Intervistato da CyclingWeek, lo statunitense ha raccontato come la corsa per la salvezza abbia influenzato il modo di affrontare le gare nella stagione appena conclusa.

La prossima stagione potremo concentrarci sul correre la corsa e non pensare ‘bene, sarebbe ottimo avere tre corridori nei primi dieci‘ – ha dichiarato Vaughters  – Questa era la cosa più stupida. Odiavo correre in questo modo. A settembre ho pensato ‘o mio Dio abbiamo fatto, secondo, sesto e nono’. Non potevi sacrificare un corridore per provare a vincere, perché avevamo bisogno di tutti nella top 10“.

Anche il prossimo anno, comunque, bisognerà stare attenti alle scelte da fare per andare in caccia di punti: “L’idea è di mandare corridori a gare che solitamente non avremmo fatto, ma che si adattano particolarmente a noi, come il Giro di Norvegia o la Milano – Torino. Non andremo a cercare corse in Belgio e in Francia dove, onestamente, non siamo mai stati richiesti”.

Al centro dei piani della squadra ci sarà comunque Richard Carapaz, il grande acquisto di questo CicloMercato: “È un corridore molto versatile. Può vincere corse di un giorno, è il Campione Olimpico, può vincere tappe nei Grandi Giri. Lo ha dimostrato alla Vuelta con una forma spettacolare vincendo tre frazioni. Può vincere anche la maglia di miglior scalatore”.

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