Doping, mix di Levotiroxina e Cortisone il nuovo cocktail che aiuta in ritiro

Allarme abuso di Levotiroxina in gruppo. La sostanza, usata nei problemi alla tiroide e in Italia commercializzata come Eutirox, starebbe girando da qualche anno in vari sport, finendo così inevitabilmente anche nelle mani di alcuni ciclisti. La sua funzione regolatrice degli ormoni tiroidei verrebbe sfruttata dagli atleti perché permetterebbe di facilitare la perdita di peso, ma l’utilizzo da parte di una persona che non ha problemi ormonali potrebbe creare ulteriori effetti. Inoltre, la sostanza, che non è considerabile doping in quanto non è inserita nell’elenco delle sostanze vietate dall’Agenzia Mondiale Antidoping, sarebbe usata assieme al cortisone in preparazione agli eventi (il cortisone è infatti vietato a meno di avere una TUE, l’apposita autorizzazione terapeutica) visto che i due medicinali si rafforzerebbero a vicenda, aiutando così a migliorare ulteriormente le prestazioni sportive.

A riportare questa nuova tendenza è WielerFlits, dopo aver parlato con alcuni corridori che hanno denunciato come “molti corridori al massimo livello usano questa sostanza durante i ritiri in preparazione alle corse più importanti”. Secondo le fonti intervistate dal portale neerlandese, infatti, “questo prodotto ti permette di perdere facilmente qualche chilo, permettendoti così di mangiare di più. Normalmente perdere peso significa anche meno potenza, ma con il Thyrax (il nome commerciale della sostanza nei Paesi Bassi), puoi sviluppare più watt per chilo”.

L’articolo a firma di Raymond Kerckhoffs ricorda come la sostanza non sia una novità negli sport di alto livello visto che nei Paesi Bassi, già nel 2018, si era discusso del suo utilizzo, in particolare nell’atletica e nel pattinaggio. Il problema era “particolarmente rilevante” in quest’ultimo, tanto che la federazione neerlandese “mandò una lettera agli atleti descrivendo i pericoli di questa sostanza”.

A confermare il sospetto di utilizzo è Peter Van Eenoo, direttore del laboratorio di Gand, tra quelli autorizzati dall’AMA: “Sono anni che ne sento parlare ormai. A volte sono solo voci e a volte poi spariscono, ma sospettiamo che questa sostanza sia usata oggi per migliorare le prestazioni sportive di alto livello. Sono in corso vari studi per determinare se l’ormone tiroideo possa effettivamente essere un agente capace di migliorare le prestazioni sportive. Non è ancora possibile dare una risposta univoca a questa domanda. Alcuni studi dicono che i benefici sono inferiori alle controindicazioni, mentre altri studi indicano chiaramente un miglioramento delle prestazioni sportive”.

Ad intervenire è anche Ralph Moorman, autore di un noto libro in patria riguardo l’alimentazione, la salute e il ruolo degli ormoni, secondo il quale la Levotiroxina non avrebbe solo un effetto indiretto, ma anche un immediato effetto dopante: “Se non si hanno problemi all’ormone tiroideo, la somministrazione può essere vista come doping. I ciclisti notano che visto il loro alto consumo di energie, il loro corpo entra in uno stato di sopravvivenza, che di conseguenza attiva la ghiandola tiroidea che ci mette un freno. Pertanto, stimolare la ghiandola tiroidea con una sostanza come questa dà un immediato effetto positivo”.

WielerFlits ha così deciso di andare a sentire entrambe le squadre WorldTour neerlandesi. Entrambe ammettono di essere a conoscenza delle voci riguardo la sostanza da anni. Richard Plugge, team manager della Jumbo-Visma, ritiene “sia una storia vecchia ormai” e di “non aver più sentito alcuna voce al riguardo recentemente” dicendosi convinto “che non è usata da nessuno nel nostro paese (i Paesi Bassi, ndr)”, precisando inoltre che il protocollo del team, “fortemente contrario all’utilizzo improprio di medicinali”, necessita di una prescrizione medica per l’utilizzo di medicine.

Il suo omologo del Team DSM, Iwan Sprekenbrink, a sua volta ammette che “le voci riguardo l’uso circolano da anni” e per questo, “assieme ad altre squadre, abbiamo chiesto all’UCI di essere attenti sull’argomento prendendo tutte le misure possibili“, sottolineando che “non è il momento di essere naif”.

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