Caso Armstrong, Lance evita il processo da 100 milioni: ne dovrà pagare 5 più le spese legali di Landis

Lance Armstrong patteggia per cinque milioni di dollari. A questa somma va aggiunto 1,65 milioni di dollari che dovrà versare per coprire le spese legali di Floyd Landis, ma, in una causa che rischiava di costargli 100 milioni per frode allo stato, il texano sembra essersela cavata piuttosto bene. Il governo USA aveva raggiunto la causa iniziata dall’ex compagno dell’ex vincitore di sette Tour de France nel 2013, quando Armstrong aveva ammesso l’uso sistematico di doping nella sua carriera, o perlomeno nella seconda parte.

L’accordo è stato raggiunto prima che la causa arrivasse concretamente in tribunale, mettendo così al riparo Armstrong da qualsiasi nuova azione al riguardo, come spiega il suo avvocato. “Questo conclude qualsiasi procedura contro Armstrong riguardo la sua ammissione del 2013 di aver fatto ricorso a sostanze dopanti durante la sua carriera come ciclista professionista”, spiega il legale Elliot Peters.

Nel febbraio 2015 Armstrong era stato condannato dalla giustizia americana a rimborsare la SCA Promotions per la somma di 10 milioni di dollari, ma la sua fortuna complessiva al momento della confessione era stimata a 125 milioni, per cui il rischio bancarotta che era emerso nel tempo viste le numerose cause sembra ormai scongiurato, considerando anche che in questi mesi ha messo in vendita la sua casa di Austin per una somma di 7,5 milioni. Una cessione che gli dovrebbe dunque permettere di coprire i costi di questo processo.

“Sono felice di aver chiuso questo caso e di poter andare avanti con la mia vita – commenta il texano in un comunicato – Sono particolarmente felice di aver fatto la pace con la US Postal (il suo sponsor, statale, dell’epoca, che ha dunque provocato la reazione del governo, ndr). Pur continuando a ritenere che la loro causa contro di me fosse ingiusta e immeritata, dal 2013 ho cercato di assumermi piena responsabilità dei miei errori, facendo ammenda quando possibile. Ho corso con il cuore per la US Postal e soon sempre stato fiero di indossare l’aquila bianco-rossa-blu sul mio petto durante il Tour. Questi ricordi significano molto per me”.

Si mostra soddisfatto anche Floyd Landis, al quale andrà, oltre al rimborso, un quarto della somma versata da Armstrong. “Non volevo vivere in un tribunale e penso neanche Lance – spiega al New York Times – Non penso inoltre che questa storia avrebbe portato a granché. Piuttosto che passare di nuovo per le umiliazioni pubbliche, penso sia meglio aver chiuso così. Voglio dire, spettava a Lance, ma penso che probabilmente anche per lui è così”.

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