Bahrain Victorious, Heinrich Haussler si ritira per problemi cardiaci e sale in ammiraglia: “Posso dire di aver dato tutto e di poter passare alla fase successiva della mia vita”

Heinrich Haussler appende la bici al chiodo. La sua squadra, la Bahrain Victorious, ha infatti annunciato il ritiro dal ciclismo pedalato del 39enne, che tuttavia non abbandonerà il mondo del ciclismo salendo in ammiraglia nelle vesti di direttore sportivo. A costringere l’australiano (ma di nazionalità tedesca fino al 2010) al ritiro sono stati alcuni problemi cardiaci riscontrati durante gli annuali controlli di routine dello scorso dicembre, quando il team medico della formazione mediorientale aveva notato delle differenze rispetto ai precedenti screening cardiaci. Dopo aver consultato alcuni specialisti in Germania e Italia, aver subito ulteriori indagini cardiologiche e aver discusso varie opzioni terapeutiche, è stato deciso che i rischi associati a un’attività sportiva di alto livello erano maggiori dei benefici.

Haussler chiude così una carriera durata 18 anni e iniziata nel 2005 con la maglia della Gerolsteiner, con la quale trovò il suo primo successo tra i professionisti già quell’anno, in una tappa della Vuelta a España. Dopo altre otto vittorie con la formazione tedesca (tra cui una frazione al Giro del Delfinato), il passaggio alla Cervelo nel 2009, probabilmente il suo anno migliore: in quella stagione lì, infatti, conquistò sei successi, compresa una tappa al Tour de France, ma anche due secondi posti in due classiche Monumento, la Milano-Sanremo e il Giro delle Fiandre.

Negli anni successivi, trascorsi tra Team Garmin (2011-2012) e IAM Cycling (2013-2016), arrivarono alcune altre vittorie, l’ultima delle quali ai Campionati Nazionali australiani del 2015, mentre nelle ultime sei annate alla Bahrain il classe 1984 si è messo soprattutto a disposizione dei compagni di squadra, cogliendo comunque alcuni piazzamenti in corse di primo piano come la Parigi-Roubaix.

Questo sport è qualcosa che è cresciuto in me e mi appassiona molto, è diventato il mio stile di vita e vivrà con me per sempre – le parole di Haussler – Guardando indietro, ci sono lacrime di gioia insieme a una tristezza che devo fermare, ma sono felice e, negli ultimi 4-5 anni, alla mia età, penso di aver ottenuto il massimo da questo sport, condividendo la mia esperienza con i ragazzi. Quindi, fermandomi, posso dire di aver dato tutto e di poter passare alla fase successiva della mia vita“.

Voglio rimanere in questo sport e voglio diventare un direttore sportivo, cosa che ho pianificato negli ultimi 3-4 anni – ha proseguito il 39enne – Alla fine di ogni anno dovevo decidere se volevo trasferirmi in macchina o continuare a correre, e la mia passione per lo sport mi ha sempre tenuto là fuori. Probabilmente avrei provato a continuare a vivere quel sogno fino ai 40 anni perché non è mai stato un lavoro per me, sono abbastanza fortunato da aver fatto carriera con un mio hobby. C’è molto su cui posso guardare indietro ed essere felice di ciò che ho ottenuto nel ciclismo“.

Ora guardo al prossimo capitolo, sull’aiutare la nuova generazione e condividere la mia esperienza, specialmente nelle classiche o nei lead-out. Non c’è sensazione migliore quando la pianificazione dà i suoi frutti e puoi aiutare i compagni a ottenere una grande vittoria. Come quando Sonny ha vinto la Roubaix, è stato uno dei miei momenti più orgogliosi, ed è difficile non trattenere le lacrime pensando a quel giorno e a quell’esperienza che terrà unito quel gruppo di corridori. Quindi, voglio aiutare a costruire quell’unione e quello spirito di squadra”, ha aggiunto l’australiano, che conclude: “La decisione di smettere è stata presa per me e ho avuto la possibilità di guardare indietro a tutti i bei ricordi della mia carriera e di passare più tempo con la mia famiglia. Sono felice di poter andare avanti e fare il prossimo passo della mia vita e la transizione come direttore sportivo“.

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