Al Giro con la Bardiani #10 | Davide Gabburo: “Ho pensato più volte al ritiro visto come ero conciato, ma continuerò a lottare”

Ciao a tutti, 

sono Davide Gabburo e oggi ho rischiato di non poter essere qui a scrivervi del mio Giro d’Italia 2021.

Ieri, infatti, ho avuto giornata bruttissima… Come se non bastasse il fatto che era già una tappa dura, perché era davvero dura, sono caduto dopo pochi chilometri di corsa con una scivolata in discesa. Sono sincero, ho pensato più volte al ritiro visto come ero conciato. Anche perché, essendo ad inizio tappa, avevo ancora 300 metri di dislivello e sapevo che non sarebbe stato affatto facile affrontare tutta la tappa in quelle condizioni. Avevo graffi un po’ dappertutto e una mano che continuava a sanguinare e ammetto che ci ho pensato più volte… Forse ci avrò pensato dieci volte di ritirarmi, ma poi nello stesso tempo ho pensato a quanto avevo lottato per partecipare a questo Giro a cui è da diversi anni che per vari motivi non ero mai riuscito a partecipare.

Allora mi sono detto che dovevo stringere i denti, anche per ringraziare la Bardiani CSF Faizanè che mi ha dato questa possibilità in quella che è la corsa più importante per loro. No, non mi sembrava proprio giusto mollare ieri! E poi sapevo che oggi non sarebbe stata una tappa difficilissima e che domani arriva anche il giorno di riposo, quindi avrei potuto cercare di recuperare.

Alla fine  sono riuscito a restare nel gruppetto dei velocisti. Eravamo un bel gruppone e questo mi ha aiutato. Ho sofferto tanto, ma fortunatamente non ero da solo. Fisicamente e mentalmente sarebbe stata molto più difficile per me. Al mio fianco c’era anche Marengo e ci davamo forza a vicenda, poi c’erano anche altri ragazzi con cui mi alleno spesso a Verona e mi hanno sostenuto, anche con una semplice parola, ma è importante per continuare. Anche Nizzolo, che non conosco molto, veniva al mio fianco e mi diceva “dai vecio, tieni duro che manca poco”. Sono parole di conforto che fanno bene e ti aiutano.

Dopo l’arrivo anche Visconti mi ha dato forza e morale. So che ne ha passate tante anche lui, anche più difficili e duri di questo, ma il suo supporto insegna a non mollare e ci dà l’esempio, non solo nelle situazioni positive, ma anche nei momenti negativi. Avere il capitano che ti aiuta e ti dà forza è importante per noi e il suo messaggio mi ha fatto molto bene.

Ora voglio continuare a tenere duro, l’obiettivo è recuperare, poi si vivrà giorno per giorno. Questo giro mi sta insegnando che non si può programmare, bisogna vivere la giornata perché in un attimo può succedere di tutto. Si è visto anche con alcuni big che si sono dovuti ritirare. A volte è il destino o la sfortuna a metterci lo zampino, chiamatelo come volete, e magari si cade, come capitato a me in discesa. Ma io ho voluto tener duro e non mollo, voglio continuare. Voglio onorare questo Giro e se starò bene proverò a centrare una fuga anche per ringraziare la squadra che ha creduto in me per questo Giro.

Venerdì arriviamo a Verona, non è tappa adatta alle mie caratteristiche, ma sempre bello arrivare dalle parti di casa. Sono le mie zone di allenamento, ci passo tutti i giorni, quindi sarà un giorno particolare. Per me quella e la tappa di Sega di Ala sono state e sono ancora anche uno stimolo nei momenti più difficili. Inoltre sono sicuro che ci saranno i miei amici e la mia famiglia per sostenermi e fare il tifo per me. Non so ancora cosa faranno, ma sono sicuro ci saranno. Vedremo se io riuscirò a fare qualcosa…

Caro diario, sto imparando che qui può succedere di tutto, vengono due gocce o una folata di vento e la gara può cambiare completamente, una giornata semplice può diventare complicata, ancor di più se magari sei incappato nella giornata no. Scherzando con la mia ragazza ieri sera gli dicevo che peggio di così è difficile che vada. Ero già caduto il primo giorno, poi son caduto ieri, ma sono ancora qui e continuerò a lottare!

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