Un Anno Fa… Yorkshire 2019, Sagan non andrà a vedere il circuito mondiale: “I momenti chiave si capiscono in corsa”

Peter Sagan non prevede una ricognizione del percorso del Mondiale di Yorkshire 2019. Considerato il grande favorito della rassegna iridata britannica, nella quale poter andare a caccia di uno storico poker, lo slovacco si conferma personaggio atipico anche in questo aspetto. Mentre lo studio del percorso è da molti considerato fondamentale per poter affrontare poi al meglio la corsa, per il corridore della Bora – hansgrohe non è invece un aspetto fondamentale nella sua preparazione. D’altronde, secondo l’esperienza personale che racconta, difficile dargli torto.

In nessuno dei suoi successi mondiali aveva infatti precedentemente approfondito il tracciato con un apposita ricognizione, se non a pochi giorni dal via. “A Richmond ho visto il percorso due giorni prima, ma ho fatto solo un giro del circuito – ammette a cyclingnews – A Doha ho visto solo un giro del circuito cittadino, ma non ho visto cosa c’era prima. Tutti sapevano quando il vento sarebbe arrivato. Poi, a Bergen, non ho visto il tracciato finché non è partita la corsa. Quella era stata la mia prima volta sul percorso”.

Considerando i precedenti, il 28enne di Zilina sembra intenzionato a fare lo stesso anche per quanto riguarda il percorso che il gruppo affronterà il prossimo settembre. “Non penso di andare solo per vedere le strade – aggiunge (anche se potenzialmente potrebbe correre comunque il Tour de Yorkshire, che affronterà parte del circuito, ma non è nel suo calendario, sostanzialmente già annunciato sino al Tour de France) – Forse manderò qualcuno, ma potrei anche vedere il percorso solo dalle mappe perché se vuoi sapere quando girare a destra o sinistra lo puoi sapere solo quando ti ci ritrovi davvero in corsa”.

Entrando nei dettagli, Sagan spiega dunque che “non puoi capire molto da un allenamento, perché c’è il traffico, ti devi fermare ai semafori e ti perdi qualche dettaglio. Non lo affronti alla giusta velocità, quindi non capisci davvero il circuito. Secondo me, non funziona così. Tutti i momenti chiave li puoi capire davvero durante il primo giro di corsa“.

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