Un Anno Fa…AG2R La Mondiale, Naesen: “Il 2018 è stato frustrante, se non cado tutto è possibile”

Oliver Naesen vuole lasciarsi alle spalle un 2018 decisamente poco fortunato. L’uomo di punta per le classiche della AG2R La Mondiale non è riuscito a cogliere risultati importanti la scorsa primavera, condizionato da una serie di sfortunate cadute e da qualche problema meccanico. L’ex campione nazionale belga si è rifatto con il successo alla Classic Ouest di fine agosto, in una stagione che l’ha visto comunque arrivare quarto alla E3 Harelbeke e sesto alla Gent-Wevelgem, prima di piazzarsi appena fuori dalla top ten a Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Non i risultati a cui aspirava il corridore, soprattutto nell’anno in cui poteva indossare la maglia di campione nazionale belga.

Il classe ’90 ha rivelato a Cyclingnews le sue sensazioni sul 2018: “È stato frustrante, le cadute in cui sono rimasto coinvolto erano sempre grosse cadute con 20 o più corridori. Ero sempre nel mezzo e non ero mai il primo a cadere, mi sembrava un’ingiustizia. Affrontavo le salite con tutto il pubblico ai lati della strada, ero con la maglia di campione nazionale belga, e tutti devono avere pensato «Quanto è scarso questo ragazzo». È mia responsabilità arrivare al traguardo, da capitano, campione nazionale e nelle corse che mi si addicono, ma non mi è piaciuto. Ho passato tutto il tempo a inseguire. Era una cosa positiva per la fiducia, ma era l’unico proiettile che potevo sparare, e farlo a metà della corsa ti toglie le chance di sprintare e di attaccare. A quel punto si entra in modalità sopravvivenza fino all’arrivo e chiuderla così”.

Naesen ha poi parlato della stagione imminente, passando in rassegna i suoi avversari: “Se non cado, tutto è possibile. Ogni anno ho due o tre giorni in cui mi sento incredibilmente forte, quasi senza limiti. Tra i miei avversari, di certo i più forti sono Van Avermaet e Sagan. Poi ci sono sempre Gilbert, Lampaert, che è migliorato molto quest’anno, Vanmarcke, che è sempre lì, e magari un Colbrelli o un Matthews, a seconda della corsa. I due più grandi sono Greg e Sagan, ma spero di essere il terzo più forte. La Quick-Step è impressionante ma non sono superuomini. La loro forza è nello spirito di quadra, tutti hanno un ottimo livello nelle classiche e iniziano con il coltello tra i denti, pronti ad ammazzarsi l’uno per l’altro. Ma non temo di arrivare a giocarmi la vittoria con uno di loro, o magari due. Al 100% Terpstra non sarà così forte con la Direct Energie”.

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