Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2025: Evenepoel, Roglič e soprattutto Vingegaard vogliono provarci, ma Pogačar sembra ancora un gradino più in alto

Il Tour de France 2025 proporrà una nuova sfida fra i più importanti talenti della generazione attuale. Dopo il confronto della passata stagione, andato in scena per 3/4, dal 5 al 27 luglio si affronteranno nuovamente i quattro atleti che stanno segnando l’era attuale del ciclismo, nelle corse a tappe (e non solo per il 50% di loro). Con delle preparazioni molto diverse fra loro, partendo già dall’inverno, questi quattro uomini si apprestano a farci vivere una nuova emozionante sfida per la Maglia Gialla, che ci si attende serrata sin dalle primissime tappe visto quello a cui ci ha abituato il ciclismo moderno. Ovviamente, il ciclismo è uno sport che contiene anche una certa dose di imprevedibilità, e non mancano i corridori che vorranno provare ad inserirsi nella battaglia cercando di inserirsi nel discorso , quantomeno, per la lotta al podio finale.
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Albo d’Oro recente Tour de France
2024 POGAČAR Tadej
2023 VINGEGAARD Jonas
2022 VINGEGAARD Jonas
2021 POGAČAR Tadej
2020 POGAČAR Tadej
2019 BERNAL Egan
2018 THOMAS Geraint
2017 FROOME Chris
2016 FROOME Chris
2015 FROOME Chris
2014 NIBALI Vincenzo
Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2025
Campione uscente, capace di trasformare in oro quasi tutto quel che tocca da qualche anno a questa parte, Tadej Pogacar appare ovviamente come l’uomo da battere, anche in virtù della recente dimostrazione di forza al Giro del Delfinato (che di suo non è sempre un indicatore così probante, ma che chiaramente permette di lasciare il segno in questo caso visto il primo confronto diretto stagionale). Supportato da una UAE Team Emirates XRG di altissimo livello in cui militano quantomeno due uomini che potrebbero legittimamente ambire al podio per conto loro, ovvero un Joao Almeida forse mai così forte sinora e quell’Adam Yates che ci è già salito pur facendogli da gregario, il campione del mondo vuole assolutamente scambiare l’iride per il giallo e continuare a fare la storia. Punti deboli non sembrano esserci, con forse il caldo unico avversario che potrebbe piegarlo, ma anche su questo terreno negli anni ha mostrato grande crescita.
Il primo rivale è ovviamente l’unico capace di batterlo alla Grande Boucle nelle ultime sei edizioni, ma più in generale l’unico ad essere riuscito a superarlo più di una volta in una corsa a tappe dal 2021. Parliamo ovviamente del due volte vincitore a Parigi Jonas Vingegaard, che nel 2022 e 2023 aveva saputo fare meglio dello sloveno, infliggendo peraltro una lezione anche molto pesante nella seconda occasione. Secondo lo scorso anno malgrado un terribile infortunio pochi mesi prima, tornando alle corse direttamente al Grand Départ di Firenze, il danese quest’anno ha fatto una preparazione esclusivamente incentrata sul Tour, pur condizionata da nuovi problemi con il ritiro alla Parigi-Nizza. Tornato comunque ad altissimo livello per il Delfinato, dove il solo Pogacar ha saputo fare meglio, il leader della Visma | Lease a Bike è chiaramente in cerca di riscatto, pur arrivando con qualche incognita sulla condizione. Capitano unico di un team che viene completato innanzitutto da un Matteo Jorgenson in costante crescita e dal vincitore del Giro d’Italia Simon Yates, senza dimenticare un Sepp Kuss che tuttavia negli ultimi anni ha faticato a ritrovarsi dopo il grande successo della Vuelta, il classe 1996 in questi anni ha saputo ribaltare il pronostico ed è pronto a rifarlo puntando nuovamente sulle sue grandissime qualità di scalatore, che molti ritengono superiori a quelle del rivale, ma anche una eccezionale abilità a cronometro.
L’unico altro uomo capace di battere il suo connazionale in una corsa a tappe dal suo successo al Tour 2020 è Primož Roglič, che peraltro in quell’occasione si mise alle spalle anche l’allora gregario Vingegaard prima che questi poi trionfasse in Francia qualche mese dopo. Era il 2021 e il palcoscenico era il Giro dei Paesi Baschi, ma da allora l’esperto sloveno non è più stato in grado di giocare effettivamente alla pari con coloro che, in un modo o nell’altro, erano cresciuti alla sua ombra. Capace in carriera di conquistare cinque grandi giri, il classe 1989 è probabilmente all’ultima chiamata per provare l’assalto alla Maglia Gialla così clamorosamente persa nel 2020. La preparazione è stata tutt’altro che ideale, ma il leader della Red Bull – Bora – hansgrohe ha mostrato in carriera di sapersi rialzare dai grandi fallimenti. Oltre all’incognità dell’età pesa l’incertezza che possa effettivamente portare a termine la corsa (visto che nelle ultime tre edizioni disputate del Tour non ci è riuscito, per un motivo o l’altro), nonché di una condizione da valutare visto che non corre dal Giro d’Italia, concluso anzitempo con un mesto ritiro. Anche per questo, in squadra potrebbero trovare spazio anche alcuni suoi compagni, partendo da Florian Lipowitz, apparso decisamente brillante al Delfinato, dove ha dimostrato non solo le sue capacità in salita, ma anche una buona intraprendenza che potrebbe essere interessante da vedere in caso di corsa tattica. Con loro anche Aleksandr Vlasov, che quando è nella giusta condizione è sicuramente a sua volta un corridore da piani alti.
Ovviamente, a completare il quartetto di cui sopra è Remco Evenepoel. Colui che ha vinto meno in termini di grandi giri, ma anche colui che, per anagrafe, ha il margine di progressione maggiore, come dimostrato già nella passata edizione, conclusa sul podio al termine di tre settimane di grande intensità. Malgrado l’infortunio invernale che lo ha pesantemente condizionato, il belga sembra essere riuscito a fare una preparazione meticolosa e al Delfinato ha fatto vedere ancora una volta le sue qualità, soprattutto a cronometro, ma non solo. Pur avendo concluso in calando, il leader di una Soudal Quick-Step che dovrà fare a meno di alcuni elementi essenziali, partendo da Mikel Landa, appare in forma migliore rispetto allo scorso anno, con potenzialmente dunque anche la possibilità di (quantomeno provare) a ridurre il gap rispetto ai vincitori delle ultime cinque edizioni, con i quali ha voglia di giocarsela alla pari. Il suo tallone d’Achille, oltre al carattere che a volte ancora si fa prendere dal nervosismo, potrebbe essere la squadra, che in salita non regge certamente il confronto con le due corazzate rivali.
Dietro i Fab 4 (e i loro gregari di lusso) ci sono alcuni nomi che sembrano spiccare in mezzo a una pletora di pretendenti alla media-alta classifica. Malgrado una preparazione di certo non ideale Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) potrebbe essere forse il primo elemento di disturbo nella battaglia tra i grandi favoriti, come già fatto in più di una occasione quest’anno, partendo dal trionfo alla Amstel Gold Race. Classe 2000, il danese arriva alla Grande Boucle rassicurato dal quinto posto alla scorsa Vuelta a España, un salto di qualità che spera di poter proseguire guidando una Lidl-Trek che giustamente non si affida solo a lui, viste le ambizioni di Jonathan Milan, tenendo così più bassa la pressione. Capace anche di ottimi risultati a cronometro, potrebbe essere il candidato ideale per chiudere la cinquina finale.
Decisamente più esperto è Enric Mas (Movistar), che sembra aver ritrovato quest’anno il livello delle sue annate migliori, che lo vide chiudere in Top5 la Grande Boucle e battagliare più volte per il successo finale alla Vuelta. Lo spagnolo resta uno degli scalatori migliori del circondario e avrà una buona squadra in suo supporto, soprattutto per cercare di proteggerlo nelle insidiose tappe di pianura dove potrebbe rischiare qualche imboscata. Se arriverà sano e salvo alla terza settimana, potrebbe essere un osso duro per molti.
In cerca di riscatto è Carlos Rodriguez, che nella prima metà dell’anno si è visto piuttosto poco rispetto alle sue ambizioni e capacità. Classe 2001, lo spagnolo ha sinora sempre concluso nei primi dieci tutti i GT a cui ha partecipato, anche se dopo l’exploit del 2023, quando chiuse il Tour in quinta posizione, sembra al momento in leggero calo. Ottimo scalatore, ha una buona squadra in suo supporto, con il vecchio saggio Geraint Thomas e un corridore imprevedibile come Thymen Arensman, che correrà il suo primo Tour dopo un deludente Giro, condizionato da problemi fisici. L’impressione è che difficilmente potrà andare oltre la Top5, complice anche un rapporto con le crono non idilliaco.
Tra i corridori in rampa di lancio anche Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che sembra arrivare al livello che gli era stato pronosticato in passato, con il successo al Tour de l’Avenir che lo aveva catapultato al ruolo di promessa. Quinto al Delfinato, il classe 1999 potrebbe essere la “sorpresa” di questa edizione se dovesse ritrovare lo stesso spunto, con una Top10 che sarebbe già un ottimo risultato per il capitano della formazione Professional, ma omai non è più giovanissimo e più di lui, chi cerca tra i talenti emergenti potrà guardare a Lennert Van Eetvelt (Lotto), che al suo primo Tour arriva senza pressioni di classifica, ma con la consapevolezza che quando ha la gamba giusta può lasciare il segno, e Oscar Onley (Team Picnic PostNL), anche lui in forte crescita quest’anno, con il terzo posto al Giro di Svizzera che lo ha messo in grande fiducia. Dalla corsa elvetica arriva anche un altro giovane in grande ascesa, ovvero Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), che dopo la vittoria di tappa della passata edizione e la seconda piazza nella corsa alpina potrebbe cercare di compiere un altro step in avanti.
A contendere la Top10 ci sarà anche Ben O’Connor, leader di un Team Jayco-AlUla che potrà contare anche su Luke Plapp e su Eddie Dunbar some seconde linee. Già quarto nel 2021, il 29enne australiano è nel pieno della sua maturazione e il 2024 lo ha ampiamente dimostrato con una serie di risultati di spicco che lo hanno rilanciato dopo un paio di stagioni meno fortunate. Capace di una ottima lettura di corsa, lo scalatore di Subiaco è un corridore che sa trovare il momento per colpire e anche se la sua prestazione al Giro di Svizzera non è stata entusiasmante, potrebbe paradossalmente essere un segnale positivo dopo i tanti anni a brillare al Delfinato e poi sparire subito dietro, nell’appuntamento più atteso.
In salita, occhio anche a Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), che dopo aver centrato la Top 10 lo scorso anno non ha nascosto le sue ambizioni crescenti per questa edizione. Ottimo scalatore, capace di difendersi anche piuttosto bene a cronometro per le sue caratteristiche fisiche, il 25enne colombiano avrà al suo fianco Lenny Martinez, che presumibilmente sarà votato alle tappe, ma che sarà meglio non sottovalutare e che potrebbe rivelarsi anche prezioso al fianco del sudamericano, corridore capace anche di giocarsi le sue carte a viso aperto.
Nell’elenco dei papabili a posizioni di prestigio anche corridori come Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale), Emanuel Buchmann (Cofidis), Alexey Lutsenko (Israel – Premier Tech), Mike Woods (Israel – Premier Tech), Steff Cras (TotalEnergies), Michael Storer (Tudor Pro Cycling), Guillaume Martin (Groupama-FDJ) e Ben Healy (EF Education – EasyPost), corridori che tuttavia sembra più plausibile vedere davanti per cercare di giocarsi una tappa e magari, a quel punto, provare a sfruttare la situazione per conservare un buon piazzamento, da rinforzare eventualmente con qualche fuga ben calibrata che possa dare nuovo slancio.
Borsino dei Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2025
***** Tadej Pogačar
**** Primož Roglič, Jonas Vingegaard
*** João Almeida, Remco Evenepoel, Matteo Jorgenson
** Florian Lipowitz, Mattias Skjelmose, Adam Yates, Simon Yates
* Tobias Halland Johannessen, Enric Mas, Ben O’Connor, Oscar Onley, Carlos Rodríguez
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