Tour de France 2022, Tadej Pogacar: “Dovrò cogliere qualsiasi occasione per attaccare, su ogni salita. Non voglio avere rimpianti”

Tadej Pogacar pronto all’assalto del Tour de France 2022. Il due volte campione uscente si trova in una posizione inedita per lui dopo la débacle sul Col du Granon, ma sin dal giorno successivo ha saputo reagire e si è confermato quantomeno al livello di Jonas Vingegaard. I due sembrano un gradino sopra agli altri e la sfida per la Maglia Gialla è ormai apparentemente ridotta a loro due, con il leader della UAE Team Emirates che deve recuperare 2’22” al rivale della Jumbo – Visma. Un distacco importante, non impossibile visto che ci sono almeno quattro tappe delle sei rimaste in cui poter provare a fare la differenza. Tra queste anche una cronometro, in cui lo sloveno appare favorito rispetto al danese, ma Pogacar ha chiarito da subito di non volersi affidare all’esercizio solitario per rimontare.

Puoi dirci qualcosa in più di quel che è successo sul Col du Granon, sembra che sia stata ritrovata la tua sacchetta del rifornimento ed era ancora piena, quindi evidentemente non hai mangiato. Forse è stata una crisi di fame?
Forse la fame c’entra qualcosa, ma bisogna anche dire che comunque ho dovuto rispondere a molti attacchi dei miei avversarsi. Io ho dovuto fare dieci scatti, contro i cinque che invece hanno dovuto fare Primoz e Jonas e questo anche fa la differenza. Alla luce di questo, forse effettivamente avrei potuto mangiare qualcosa in più.

Bernard Hinault diceva “finché respiro attaccherò”, ti ritrovi in questa filosofia?
Dovrò chiaramente cogliere qualsiasi occasione possibile, su ogni salita. Dovrò provare a dare tutto ogni giorni, e quasi tutti sono duri ormai, quindi devo dare tutto per provare a ribaltare la situazione. Vorrei anche non avere alcun rimpianto alla fine. Sono piuttosto lontano in classifica. Ovviamente dipenderà dalle gambe, ma quando vedrò una possibilità di attaccare ci proverò. Nei prossimi giorni ci saranno molte occasioni.

Vedere che Jonas non si è mai staccato, ti abbatte o ti dà più motivazioni?
Mi dà più motivazioni. Ora è lui l’uomo da battere. È fortissimo, ma forse con più fiducia in me stesso e andando più a fondo delle mie energie posso riuscire a staccarlo. Finora è rimasto alla mia ruota ogni volta, ma penso che ci son tre giorni in cui può succedere di tutto. Siamo tutti molto stanchi, mentalmente e fisicamente, quindi le cose possono ancora cambiare. Tutti possiamo avere un giorno di difficoltà

Il fatto che anche lui ieri abbia perso due uomini ora mette le vostre squadre sullo stesso piano?
Guardando i numeri abbiamo lo stesso numero di gregari, visto che entrambe le squadre ora sono composte da sei corridori. Sappiamo che sarà un momento difficile per loro perché ci siamo passati anche noi quando abbiamo perso Vegard e George Bennett.

Quanto margine pensi di poter recuperare a cronometro?
Penso di dover recuperare tutto prima della crono. So che anche lui è forte a crono. Conosco il percorso bene, l’ho fatto due volte, ma non voglio contare sulla cronometro per guadagnare 30 secondi o due miuti. Vorrei guadagnare il più possibile prima della crono, non voglio scommettere sulla crono per ribaltare la situazione.

In passato ti abbiamo già visto attaccare da lontano, vista anche la situazione delle vostre squadre, ti vedremo nuovamente provarci in questo modo?
Sono fiducioso di poter provare provare ad attaccare anche da lontano. Ci sono tre giorni durissimi e spero di poter ottenere il massimo risultato. Loro devono difendere la maglia e noi dobbiamo attaccarli. Sui Pirenei le tappe saranno durissime, anche se penso saranno più una sfida diretta, tra capitani, con delle tappe che andranno a tutta sin dall’inizio.

Pensi siano possibile delle alleanze con altre squadre, ad esempio la Ineos?
Anche alla Ineos sono in buona posizione, con tre corridori nei primi dieci. Sicuramente se attaccano per me sarà meglio perché la Jumbo dovrà rispondergli, anche se per il momento sembrano correre più per il podio e per la classifica a squadre che pensando alla vittoria. Non penso ad alleanze, noi faremo la corsa più dura possibile e vediamo cosa ne verrà fuori

A questo punto chi è il favorito?
Jonas chiaramente ora è favorito visto che ha oltre due minuti di vantaggio. Penso tuttavia che molti corridori nei primi sei possano puntare al podio, oppure avvicinarsi alla gialla. Jonas ha un bel vantaggio al momento, ma penso ci siano anche altri corridori che possono vincere il Tour.

Quali pensi siano i momenti chiave per poterlo battere?
Sinceramente, non saprei. Conosco bene le salite che affronteremo, anche se sono stato meno sui Pirenei che sulle Alpi. Penso che dovremo provare quando possibile, cercando di attaccare il più possibile.

È stata la prima volta che ti hanno staccato, come è andato quel momento?
Non è la prima volta che sono stato staccato, alla fine  è qualcosa di normale, che può succedere. Sono stati 15 minuti difficili, ero esausto. Provavo ad andare più forte, ma il mio corpo non me lo ha permesso. Dopo la tappa son salita sul podio e poi mi sono sentito meglio, anche grazie all’affetto del pubblico. Ti senti deluso in quei momenti ovviamente, ma non mi sono arreso. Dal giorno dopo ho provato ad attaccare senza più pensare a quello che era successo il giorno prima

Visto che hai già vinto due volte il Tour, rischierai tutto o ti accontenterai di un secondo o terzo posto?
Non ho intenzione di rischiare tutto letteralmente, ma sicuramente darò il 100% e farò tutto il possibile in gara. Attaccherò e recupererò. Non penso sarà la fine del mondo se non arrivo in giallo a Parigi. Alla fine anche secondo, in maglia bianca, non è così male. Ma ovviamente preferirei essere primo e farò quel che posso per vincere la maglia gialla.

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