Tour de France 2019, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2019.

TOP

Mike Teunissen (Jumbo-Visma): Una vittoria inattesa, ma soprendente fino a un certo punto da parte di un corridore che quest’anno ha mostrato grandissime qualità, non solo allo sprint. In un finale perfetto per lui, corridore veloce e potente, si gestisce con intelligenza cogliendo l’attimo per mettersi tutti alle spalle. L’umiltà con cui commenta il trionfo e quel che lo aspetta, con un ruolo sempre di supporto al team, valgono ancora di più.

Peter Sagan (Bora-hansgrohe): Parte forse un po’ troppo lungo, ma solamente perché trova sulla sua strada un corridore che nessuno si aspettava e controllava. Altrimenti, ancora una volta, se li sarebbe messi tutti alle spalle con una volata corsa con una buona dose di pazienza e la solita ottima lettura tattica. Intanto, è già in testa alla classifica della maglia verde visto che durante la tappa si era andato a prendere il traguardo volante.

Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida): Sbaglia i tempi, ma il piglio con cui affronta questa prima tappa è quello giusto. Ha il coraggio di provarci e la convinzione dei suoi mezzi, una combinazione che potrebbe permettergli nelle prossime venti tappe di riuscire a cogliere il colpaccio. Da notare anche la sua volata al traguardo volante, segnale che potrebbe provare a dare fastidio allo slovacco anche qui.

FLOP

Caleb Ewan (Lotto Soudal): Non era una volata semplice e, specialmente quando senti le gambe così buone, è comprensibile cerchi di venirne fuori come puoi. Ma il suo divincolarsi in gruppo, portando anche al contatto con Viviani, non è certo un buon inizio. Un peccato, perché oggi la gamba ce l’aveva eccome e in questi finali è davvero uno dei più forti al mondo. Avrà modo di rifarsi, magari giocandosi meglio le sue carte.

Elia Viviani (Deceuninck-QuickStep): Il nono posto è frutto del contatto con l’australiano, ma comunque ormai la volata l’aveva già persa quando si è trovato a perdere posizioni dopo non essere riuscito a conservare la ruota di Max Richeze. Il finale non era perfettamente lineare e questo rendeva le cose più difficili proprio ai treni più organizzati, ma la sensazione di occasione persa rimane, con il giallo che ora rischia di rimanere un sogno.

Julien Simon (Cofidis): Era un finale adatto a lui e si era fatto trovare pronto, andando a cogliere la ruota di Michael Matthews nel momento decisivo. Peccato che poi la perda per una manovra decisa ma corretta di Sagan, che poi prova ripetutamente, senza riuscirvi, a spostare di forza con spallate e mezze testate. La giuria giustamente lo declassa.

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