Giro d’Italia 2023, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2023.

TOP

Alberto Dainese (Team DSM): Tre giorni fa stava soffrendo le pene dell’inferno, per via di un’infezione intestinale, tanto da doversi fermare più volte durante la tappa di Bergamo. Con grande forza di volontà, il velocista padovano è riuscito ad arrivare alla fine di quel calvario sportivo, trovando poi la ricompensa giusto qualche ora dopo. Questa volta la squadra punta apertamente su di lui, mettendo Marius Mayrhofer a fargli da pilota, e il corridore italiano risponde alla grandissima, bissando la vittoria di tappa ottenuta nella scorsa edizione.

Niccolò Bonifazio (Intermarché-Circus-Wanty): In un finale scandito da curve da percorrere a gran velocità, le sue qualità di guida della bicicletta sono emerse, eccome. Lui e il compagno di squadra Arne Marit (sfortunato, gli salta la catena sul più bello) fanno in pratica due volate distinte e per il 29enne italiano matura così un piazzamento di assoluto rilievo, giusto ai piedi del podio, tenendosi dietro degli specialisti probabilmente più portati alle volate di gruppo.

Jonathan Milan (Bahrain Victorious): Gli si rimproverano errori di posizionamento, ma sul piatto favorevole della bilancia ci sono una gamba e una costanza di rendimento favolose. Il suo Giro d’Italia fin qui è straordinario, considerato il successo della seconda tappa e i successivi quattro secondi posti, compresi quello di oggi, che possono sì essere considerati mancate vittorie, ma che sono dimostrazioni di grande qualità. La Maglia Ciclamino è ormai garantita, a scanso di problemi imprevedibili (scongiuri autorizzati). Con un pizzico di esperienza in più potrà diventare un velocista dominante, ma l’esperienza si fa solo accumulando chilometri, volate e, per certi versi, errori.

FLOP

Mark Cavendish (Astana Qazaqstan): Questa pareva una giornata disegnata su misura per il velocista dell’Isola di Man. Nessuna salita per un profilo fra discesa e pianura che gli permetteva di mantenere il serbatoio di energie pieno fino agli ultimi chilometri. La sua squadra, inoltre, ha lavorato parecchio, dimostrandogli anche un certo grado di fiducia. Il britannico era in ottima posizione fino alle ultime curve del tracciato; in quel frangente, però, non è riuscito a tenere il passo dei rivali, scivolando indietro e rimanendo tagliato fuori dalla lotta per le prime posizioni.

Fernando Gaviria (Movistar): Il discorso fatto per Cavendish vale anche per il colombiano, che deve però fare i conti con una condizione probabilmente accidentata per via delle varie cadute dei giorni scorsi. La squadra ha lavorato per lui e lo ha messo tutto sommato in una buona posizione. A quel punto, però, gli è proprio mancato lo spunto per riuscire a duellare alla pari con i velocisti più brillanti di questo momento. Il sesto posto è un premio davvero scarno rispetto all’impegno e alle aspettative.

Pascal Ackermann (UAE Team Emirates): A parziale sua discolpa c’è da dire che la sua squadra lo ha in pratica abbandonato al suo destino, avendo avuto come unica missione di gruppo di giornata quella di stare vicino a Joao Almeida. Il tedesco ha quindi provato ad arrangiarsi, tenendo una buona posizione fino alla penultima curva: a quel punto, però, gli è mancato qualcosa dal punto di vista della guida della bicicletta, scivolando troppo indietro e finendo per accontentarsi di un incolore decimo posto.

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