Bilancio Squadre 2022: Trek – Segafredo

Il 2022 della Trek-Segafredo si chiude sulla stessa falsariga del 2021. La compagine statunitense, infatti, ha concluso con lo stesso numero di successi dell’anno precedente (19), aumentando però il bottino nei GT. La squadra diretta da Luca Guercilena, infatti, ha conquistato una tappa al Giro, dove ha ottenuto anche una top 10 finale, una al Tour e ben tre tappe alla Vuelta, dove è arrivata anche la ciliegina sulla torta della classifica a punti. A differenza dello scorso anno, quando era arrivato il successo alla Milano-Sanremo, è mancato l’acuto nelle classiche, dove comunque la squadra è stata competitiva e ha ottenuto varie top 10.

TOP

Dei 19 successi del team, nove portano la firma di uno strepitoso Mads Pedersen. Il danese vince subito all’Etoile de Bessèges e alla Parigi-Nizza, chiudendo poi in top 10 sia la Milano-Sanremo che il Giro delle Fiandre. La seconda parte di stagione dell’ex campione del mondo è però quella veramente fenomenale. Lo scandinavo arriva al Tour con un bottino di 5 successi stagionali (ai 2 già citati si aggiungono due tappe del Circuit de la Sarthe e una del Giro del Belgio, entrambe corse in cui Pedersen si porta a casa anche la classifica a punti). Alla Grande Boucle fa fatica a lottare con gli sprinter puri e così comincia ad attaccare da lontano e la sua tenacia viene premiata sul traguardo di Saint-Etienne, dove regola Fred Wright e Hugo Houle in uno sprint a tre per prendersi la sua prima vittoria in carriera al Tour. Alla Vuelta inizia con tre secondi posti nelle prime tre tappe in linea e qualcuno lo inizia a paragonare al Van Aert del Tour. Lui sembra prendere la cosa molto alla lettera e inizia a dominare la classifica a punti, vincendo strada facendo anche tre tappe, due in sprint a ranghi ristretti e una in uno sprint a cinque seguendo un’azione di Roglic nel finale. A Madrid sfiora soltanto il poker battuto dal solo Molano, ma sale sul podio per prendersi la maglia della classifica a punti e chiudere quella che è la migliore stagione della sua carriera.

Al Giro d’Italia la compagine americana tiene per vari giorni la maglia rosa grazie a Juan Pedro Lopez. Il corridore spagnolo perde la volata a due sull’Etna con Kamna, ma in quello stesso giorno diventa leader della corsa. Siamo alla quarta tappe e lo scalatore iberico terrà la maglia fino alla quattordicesima, giornata in cui i big della generale regalano al pubblico una delle tappe più spettacolari dell’anno andando verso il traguardo di Torino. Il classe ’97, però, non crolla e riesce a restare in top 10, chiudendo proprio in decima posizione a Verona, dove viene premiato anche con la maglia bianca di miglior giovane della corsa. Alla Vuelta non riesce a ripetersi, anche a causa di una caduta, ma le tre settimane alla corsa rosa bastano per farne uno dei prospetti più interessanti per il futuro e appare dunque logica la scelta della squadra di blindarlo con un contratto fino alla fine del 2025.

In un anno in cui le difficoltà non sono mancate, Giulio Ciccone riesce a mettere un’altra importante vittoria nella sua bacheca. Il corridore abruzzese esce di classifica molto presto al Giro d’Italia, ma è bravo a reinventarsi andando a caccia di fughe e centrando il successo nella tappa di Cogne, che diventa la sua terza vittoria in carriera nella corsa rosa. Lo scalatore italiano entra in varie fughe e entra anche in lotta per la classifica dei GPM, che ha già conquistato nel 2019. Stavolta, però, Koen Bouwman si dimostra superiore e lo costringe alla seconda piazza in questa speciale graduatoria. Al Tour, complice uno stato di salute non ottimale, è più in difficoltà, anche se, come sempre, non gli manca la generosità, e si trova in lotta per la maglia a pois (chiuderà terzo in questa classifica), ma il dominatore della corsa Jonas Vingegaard è irraggiungibile. Il classe ’94 ha dimostrato ancora una volta tutta la sua grinta, che con un po’ di fortuna in più potrebbe aiutarlo a raggiungere risultati ancora più importanti, soprattutto nel  prossimo Giro d’Italia, che partirà proprio dalle sue terre.

Il futuro è sicuramente di Mattias Skjelmose Jensen, che nel 2022 ottiene i primi successi della carriera, con una tappa e la generale del Giro del Lussemburgo. Già a inizio anno, però, il danese è competitivo, ottenendo vari piazzamenti al Tour de la Provence, chiusa al terzo posto, e al Giro di Catalogna., dove poi perde terreno in classifica a causa di una brutta caduta. A maggio fa il suo debutto in un GT partecipando al Giro d’Italia, dove essenzialmente è al servizio dei compagni. Dopo vari piazzamenti al Giro di Vallonia, chiuso ancora sul podio, alla Classica di San Sebastian (8°) e al Tour de l’Ain (secondo nella generale, vincendo classifica dei giovani e classifica a punti), ottiene il rinnovo del contratto e promette che in futuro lotterà per i GT. Promessa reiterata qualche settimana più tardi, quando dopo essersi piazzato più volte anche al Giro di Danimarca (con terzo posto finale), vince la crono del Giro del Lussemburgo e riesce a tenere la leadership della corsa fino alla fine, vincendo in pochi giorni la sua prima corsa in assoluto e la sua prima corsa a tappe. Il classe 2000, poi, chiude l’anno con il decimo posto ai mondiali, cominciando a darci già un primo assaggio di futuro.

+++ Mads Pedersen
++ Juan Pedro Lopez
+ Giulio Ciccone/Mattias Skjelmose

FLOP

Il ritorno nel WorldTour è tutt’altro che fortunato per Simon Pellaud. L’ex Androni arrivava nel team dopo un 2021 in cui era stato il re delle fughe, ma nel 2022 non riesce a confermarsi sugli stessi livelli. L’anno del corridore svizzero, condizionato anche da alcuni problemi fisici, si chiude con la rescissione del contratto un anno prima della scadenza. Basta questo a sintetizzare una stagione negativa, in cui le cose non sono andate come sia il corridore, rimasto fuori da tutti i GT, che la squadra speravano.

Un altro corridore ormai sparito dai radar è Tony Gallopin. Il cambio di squadra non ha sortito gli effetti sperati per il corridore francese, che chiude l’anno con il settimo posto al GP Larciano come miglior risultato. Chiude l’anno con il misero bottino di 3 top 10 totali in 71 giorni, con l’aggravante di non riuscire quasi mai a dare il suo contributo al team, soprattutto al Tour de France, dove arriva a Parigi senza essere mai stato nel vivo dell’azione.

Un altro francese che non è riuscito a esprimersi è Kenny Ellisonde. Reduce da un’annata in cui aveva indossato la maglia rossa della Vuelta e aveva sfiorato il successo di tappa al Tour, il transalpino si vede molto meno nel 2022. Uno dei suoi migliori risultati stagionale è il quinto posto di tappa ottenuto nella diciassettesima tappa della Vuelta, dove riesce a entrare nella fuga, ma comunque viene tagliato fuori dai giochi della vittoria ancor prima che si arrivi al momento decisivo. Un risultato che arriva al termine di una stagione in cui il miglior risultato è un quarto posto di tappa al Giro di Sicilia, chiuso al quinto posto della generale, quando le premesse facevano pensare a un altro tipo di stagione per lui.

-Kenny Ellisonde
— Tony Gallopin
— Simon Pellaud

Miglior Momento

La Trek-Segafredo ha vissuto tanti bei momenti nel 2022, soprattutto nei grandi giri. Le imprese più belle portano la firma di Giulio Ciccone, Juan Pedro Lopez e Mads Pedersen. I momenti più belli in assoluto sono o giorni in maglia rosa dello spagnolo e la maglia verde della Vuelta che il danese ha festeggiato sul podio di Madrid, ma a voler scegliere una vittoria è quella dell’italiano a spiccare. Uscito di classifica nei giorni precedenti e liberato dai compiti di gregariato dopo che Lopez ha perso la maglia, l’abruzzese sfrutta della libertà che gli offre il team e si inserisce nella fuga della sedicesima tappa, che prevede tanta salita nel finale. Proprio lungo le due ultime ascese, il corridore italiano attacca a più riprese, finché si libera anche di Hugh Carthy, l’ultimo che prova a resistergli e si lancia in una grande cavalcato. L’italiano non rallenta mai e arriva al traguardo con un vantaggio di 1’30” sul primo inseguitore, lanciandosi in un urlo di gioia e poi in un pianto liberatorio, che gli permette di lasciarsi alle spalle le difficoltà dei giorni precedenti.

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