Bilancio Squadre 2022: QuickStep-AlphaVinyl

La Quick-Step Alpha Vinyl si conferma una delle più vincenti dell’intero gruppo. Malgrado un inizio di stagione difficile e alcuni problemi che si sono poi susseguiti nel corso dell’anno, la compagine di Patrick Lefevere ha collezionato quest’anno 49 successi, portandosi a casa, tra le altre cose, la generale della Vuelta, la Liegi e almeno una tappa in ogni GT. Tra queste ultime, la vittoria della prima tappa del Tour permette anche al team di godersi per un giorno la maglia gialla. A proposito di maglie distintive, poi, oltre alle vittorie di campionati nazionali prestigiosi in Belgio, Francia e Regno Unito, anche la maglia iridata resta all’interno del team, pur cambiando proprietario, confermando ancora una volta la profondità e ricchezza di un organico nel segno della continuità

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Remco Evenepoel è la più grande promessa mantenuta del ciclismo moderno. Le belle parole degli addetti ai lavori nei suoi confronti si concretizzano definitivamente in questa stagione. Il classe 2000 inizia l’anno vincendo una tappa al Giro della Comunità Valenciana e una tappa e la generale della Volta ao Algarve, prima di iniziare a fare il fenomeno alla Liegi-Bastogne-Liegi, quando prende in corsa il testimone di capitano che Julian Alaphilippe è costretto a lasciare e si rende protagonista di una grande cavalcata solitaria che gli regala la prima monumento della carriera. Dopo altre vittorie in Norvegia, Svizzera e ai campionati nazionali a crono, il ventiduenne si prende la Clasica San Sebastian, regalando al pubblico il bis della grande azione con cui aveva fatto sua la corsa due anni prima. È solo l’inizio di una straordinaria estate spagnola per lui, visto che alla Vuelta a España si prende la maglia rossa il sesto giorno e non la molla più fino a Madrid, prendendosi anche due tappe e gestendo perfettamente lo sforzo mentre tutti aspettano (invano) il suo crollo nella terza settimana. La stagione da sogno non è finita qui, visto che il nativo di Schepdaal si reca poi in Australia per partecipare al Mondiale e ancora una volta con un’azione delle sue attaccando da lontano riesce a laurearsi campione del mondo e a stabilire tutta una serie di nuovi record che rendono l’idea della portata della sua impresa e soprattutto della sua stagione.

In termini numerici, dopo Evenepoel a quota 14, Fabio Jakobsen è il corridore più vincente del team con le sue 12 vittorie.  Il neerlandese, che in comune con il campione del mondo ha un ritorno da lungo e temibile infortunio, apre l’anno vincendo più tappe sia alla Volta a la Comunitat Valenciana che alla Volta ao Algarve, alle quali aggiunge subito la Kuurne-Bruxelles-Kuurne. A marzo vince una tappa alla Parigi-Nizza e resta poi a digiuno fino a maggio, quando vince due tappe del Giro d’Ungheria. Il pezzo forte della sua stagione, però, è il debutto al Tour de France, dove colpisce alla prima occasione utile, conquistando il traguardo della seconda tappa (prima in linea) della corsa. Il classe ’96 soffre poi sulle montagne, rischiando il tempo massimo in un paio di occasioni, ma alla fine stringe i denti e riesce ad arrivare a Parigi, aggiungendo anche questa sofferenza al suo bagaglio d’esperienza.  Ad agosto vince lo sprint di Monaco e si laurea campione europeo e prima della fine dell’anno fa in tempo anche ad esultare con la maglia di campione continentale vincendo il Campionato delle Fiandre, con la speranza di poter continuare a mostrare con continuità la maglia anche nel 2023.

Il Wolfpack ha distribuito molto meno le vittorie rispetto agli anni passati e così dopo i due già citati troviamo un Mark Cavendish meno impiegato e incisivo, ma comunque capace di arrivare a quota cinque, con a seguire  gli altri con tre, due o una vittoria. Tra queste, la più bella è sicuramente quella di Yves Lampert nella crono inaugurale dl Tour de France. Una vittoria che permette al belga di indossare, anche se solo per un giorno, la maglia gialla della Grande Boucle. Proprio a crono, poi, il classe ’91 aveva ottenuto la sua prima vittoria stagionale al Giro del Belgio, confermandosi uno dei maggiori specialisti della disciplina.

+++ Remco Evenepoel
++ Fabio Jakobsen
+ Yves Lampaert

FLOP

Gli infortuni hanno tenuto fuori a lungo corridori come Julian Alaphilippe e Kasper Asgreen, che non hanno avuto modo di dare totalmente il proprio contributo nei momenti chiave della stagione nei quali erano maggiormente attesi, pur fornendo comunque alcune buone prestazioni e risultati. Pur riuscendo a correre tutto l’anno (ma anche lui era reduce da un infortunio sul finire del 2021), Remi Cavagna non è riuscito a tornare ai livelli dello scorso anno. Il francese è stato competitivo solo ai campionati nazionali a crono, chiusi in seconda posizione, mentre ha fatto sempre fatica nel resto dell’anno, mancando spesso le fughe da lontano. A inizio anno lascia vincere al compagno Josef Cerny l’ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali, arrivando in parata con lui sul traguardo, con il ceco che era scattato per primo e per questo si prende lui la vittoria.

Annata difficile anche per Mikkel Honoré. Il corridore danese non riesce a confermarsi ai livelli delle passate stagioni e a fine anno arriva addirittura la rescissione con il team per passare alla EF Education-EasyPost. Nel corso dell’anno le top 10 si contano sulle dita di una mano, con il sesto posto al GP Québéc come risultato più importante, ma che arriva troppo tardi per dare una svolta alla sua stagione. Anche il lavoro al servizio dei compagni è inferiore alle aspettative, visto che molto spesso lo scandinavo rimane fuori dal vivo della gara già nelle prime fasi della corsa.

Gli italiani del team hanno avuto fortune alterne. Mattia Cattaneo era reduce da un grande 2021 che sembrava proiettarlo finalmente verso quella dimensione che si immaginava per lui qualche anno fa. I risultati però non arrivano, con la partecipazione al Tour che è emblematica delle sue difficoltà. Dopo qualche tappa in cui prova a difendere la classifica, capisce di non averne e prova a concentrarsi sulle tappe. Il massimo che riesce a ricavare, però, è il premio di combattivo in una giornata in cui, per sua stessa ammissione, le sorti della fuga sembravano segnate già in partenza, mentre nelle altre occasioni è sempre uno dei primi a perdere le ruote tra i corridori andati all’attacco. Manca il salto di qualità che lui e il team speravano di poter compiere e per questo la stagione delude, ma resta un corridore che può ritagliarsi uno spazio molto importante in squadra, in supporto ai capitani, ma non solo.

– Remi Cavagna
— Mikkel Honoré
— Mattia Cattaneo

Miglior Momento

Una squadra belga che vince un GT con un corridore belga non è un evento che capita tutti gli anni, anzi, non succedeva da oltre 40 anni. Remco Evenepoel ci è riuscito a Madrid, salendo sul gradino più alto del podio della Vuelta, corsa che ha dominato dall’inizio alla fine, vincendo anche due tappe. Sempre il classe 2000, poi, è stato autore di una grande impresa, ma con la maglia della nazionale, a Wollongong, laureandosi campione del mondo. I festeggiamenti di piazza al ritorno in Belgio dall’Australia sono la testimonianza di quanto questi successi siano stati importanti per una delle nazioni più legate in assoluto al mondo del pedale.

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