Tokyo 2020, anche due ciclisti nella squadra dei rifugiati

Ci saranno anche due ciclisti sotto la bandiera olimpica ai Giochi di Tokyo. Annunciata ieri, la selezione dei rifugiati sarà composta da 29 atleti provenienti da undici nazioni diverse, che hanno dovuto lasciare i loro paesi a causa di guerre o persecuzioni. Tra gli uomini e le donne che compongono la Équipe olympique des réfugiés, anche due ciclisti dunque, che prenderanno entrambi parte alla prova a cronometro. Si tratta di Ahmad Badreddin Wais, 30enne siriano che, da juniores, è stato il primo corridore del suo paese a partecipare ai campionati del mondo. Con lo scoppio della guerra in Siria, Wais è scappato dal suo paese nel 2014 e dopo un lungo viaggio è giunto in Svizzera, dove vive e si allena tuttora.

L’altra ciclista che farà parte della squadra dei rifugiati è la 25enne afgana Masomah Ali Zada, che nel 2015, assieme ad altre ragazze, decise di sfidare le tradizioni del paese che non permettevano alle donne di correre in bicicletta. L’anno successivo, però, Masomah è stata costretta a lasciare l’Afghanistan assieme alla sua famiglia, trovando rifugio in Francia, dove si allena e dove ha partecipato a diverse gare locali.

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