Parigi-Nizza 2023, bis di Tadej Pogacar! Lo sloveno conquista il Col de la Couillole davanti a Gaudu e Vingegaard

Tadej Pogacar conquista anche la settima tappa della Parigi-Nizza 2023. Dopo essersi imposto tre giorni fa nell’arrivo in salita di La Loge des Gardes, il corridore della UAE Team Emirates ha fatto suo quest’oggi il traguardo in quota del Col de la Couillole, staccando nelle ultime centinaia di metri David Gaudu (Groupama-FDJ) e Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). I tre si sono dimostrati ancora una volta i più forti in salita, con lo sloveno che ha aperto le danze a 5000 metri dalla vetta, venendo però ripreso un chilometro più tardi dagli altri due. In seguito, il danese ha sofferto un po’ di più le accelerate della Maglia Gialla e del transalpino, ma alla fine i tre sono arrivati assieme a giocarsi la vittoria allo sprint, dove Pogacar non ha lasciato scampo agli avversari. Alla vigilia della tappa finale, il 24enne comanda con un vantaggio di 12″ su Gaudu e 58″ su Vingegaard.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

L’inizio di tappa è molto veloce e convulso. Dopo i primi dieci chilometri a gruppo compatto, Lilian Calmejane (Intermarché-Circus-Wanty) e Javier Romo (Astana Qazaqstan) rompono gli indugi e portano via un primo gruppetto al quale si unisce Nils Politt (Bora-hansgrohe). Col passare dei chilometri si uniscono dapprima Larry Warbasse (Ag2r Citroën), Florian Sénéchal (Soudal-QuickStep), Brent Van Moer (Lotto Dstny) e Hugo Houle (Israel-Premier Tech), e poi anche Dorian Godon (Ag2r Citroën), Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck), Joshua Tarling (Ineos Grenadiers), Kelland O’Brien (Team Jayco-AlUla) e Arnaud Démare (Groupama-FDJ), con il velocista transalpino che però non rimarrà con loro a lungo.

Il gruppo resta vicino e sulla Côte de Tourette-du-Château i fuggitivi arrivano ad essere ben 19 grazie agli innesti anche di Rémi Cavagna (Soudal-QuickStep), David De La Cruz (Astana Qazaqstan), Kobe Goossens (Intermarché-Circus-Wanty), Gregor Mühlberger (Movistar), Lucas Hamilton (Team Jayco-AlUla), Pascal Eenkhoorn (Lotto Dsnty), Harrison Sweeny (Lotto Dsnty) e Jérémy Cabot (TotalEnergies). Allo scollinamento, Eenkhorn transita per primo, mentre il gruppo a quel punto decide di concedere 2’15”. Nella discesa successiva, si verifica la caduta di Tarling, che è costretto ad abbandonare la corsa; davanti, quindi restano in 18.

Considerando che in testa non ci sono uomini pericolosi, la UAE Team Emirates lascia fare, permettendo al gap di salire fino a 2’55”. La situazione resta stabile finché, in vista del traguardo volante di Villars-sur-Var, la Ineos Grenadiers non decide di apportare un netto cambio di ritmo. Mentre davanti provano ad avvantaggiarsi De La Cruz (che allo sprint intermedio si prende i sei secondi di abbuono) assieme al compagno di squadra Romo, seguiti da Goossens e Sweeny, l’azione della formazione britannica spezza il gruppo, nel cui primo troncone restano appena una ventina di corridori.

Sia tra i fuggitivi che nel plotone, tuttavia, in seguito avviene un ricompattamento, con il gruppo Maglia Gialla che entra negli ultimi 35 chilometri con un ritardo sceso nel frattempo a 1’30”. A quel punto, però, il gruppo torna a rallentare, concedendo nuovamente qualcosa ai battistrada, tra i quali non c’è comunque molto accordo; Goossens, Romo, Cabot, Eenkhoorn e Politt riescono così ad avvantaggiarsi e a guadagnare terreno nel tratto precedente alla salita finale, che questi cinque battistrada iniziano con 50″ di vantaggio sugli ex compagni di fuga e 1’35” sul plotone, tornato ad accelerare grazie al lavoro della Jumbo-Visma.

Appena iniziata la salita, davanti restano i soli Goossens e Romo, mentre tutti gli altri fuggitivi vengono pian piano riassorbiti dal gruppo, dove, dopo un’iniziale accelerazione della Groupama-FDJ, sono sempre gli uomini Jumbo-Visma a fare l’andatura. Grazie soprattutto al lavoro di Tobias Foss, nel plotone rimangono una ventina di corridori, che vanno a riprendere prima Romo, e infine Goossens, a poco più di otto chilometri dalla conclusione. Foss continua a fare un ritmo regolare nel tratto seguente, terminando il lavoro quando Chris Harper (Team Jayco-AlUla) decide di allungare ai -6 dal traguardo; a chiudere sull’australiano con una decisa progressione è Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), ma poco dopo a muoversi con un attacco vero e proprio è Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

Lo sloveno rimane subito da solo, riuscendo però a prendere solo una manciata di secondi di margine su Vingegaard, David Gaudu (Groupama-FDJ), Romain Bardet (Team DSM) e Matteo Jorgenson (Movistar). Questi ultimi due, tuttavia, non resistono a lungo a ruota del transalpino della Groupama-FDJ e del danese della Jumbo-Visma, che pian piano si riavvicinano a Pogacar; lo sloveno, accortosi di non essere riuscito a fare il vuoto, a sua volta rallenta, aspettando gli altri due. A quattro chilometri dall’arrivo si forma dunque un terzetto al comando, ma la collaborazione tra i tre non è molta, e da dietro gli altri uomini di classifica si fanno più vicini.

Gaudu decide quindi di dare una nuova accelerata, e con lui rimane il solo Pogacar; Vingegaard tuttavia non crolla e, approfittando di un rallentamento, riesce a rientrare sugli altri due poco dopo l’ingresso nell’ultimo chilometro. A quel punto si va verso la volata finale, con Vingegaard che prova a sorprendere a 250 metri dall’arrivo; Pogacar è però lesto a rispondere e, con una gran progressione, si porta subito davanti, facendo poi il vuoto su Gaudu e sul danese e andando così a conquistare un altro successo di tappa.

Risultato Tappa 7 Parigi-Nizza 2023

Classifica Generale Parigi-Nizza 2023

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