Clasica San Sebastian 2021, sorpresa Neilson Powless su Mohoric e Honoré! Quarto posto beffa per Lorenzo Rota

Neilson Powless conquista la Clasica San Sebastian 2021. Il corridore della EF Education – Nippo regola allo sprint Matej Mohoric e Mikkel Honoré, con i quali era partito nella discesa di Erlaitz andando a riprendere Simon Carr, scattato in precedenza in risposta ad uno scatto di Mikel Landa nella corso della salita. Con loro anche Lorenzo Rota, che chiude con qualche secondo di ritardo a causa di una sfortunata caduta in discesa a pochi chilometri dal traguardo. Bel piazzamento anche per Alessandro Covi (UAE Team Emirates), che regola la volata del gruppo, giunto con un ritardo di 1’04”, superando Julian Alaphilippe e conquistando la quinta posizione. Nei dieci anche Gianni Moscon, che chiude nono.

Ci vogliono più di settanta chilometri di attacchi e contrattacchi prima che la fuga buona riesca a prendere il largo. Dopo un tentativo di 24 corridori, annullato dalla Astana-Premier Tech, e uno di 18 uomini, subito ripreso dopo il primo GPM di giornata, è sulle prime rampe della salita di Urraki che si forma l’azione giusta. A comporla sono 16 corridori, Jon Barrenetxea e Jokin Murguialday (Caja Rural-Seguros RGA), Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi), Óscar Cabedo e Daniel Navarro (Burgos-BH), Jérémy Cabot (Team TotalEnergies), Lilian Calmejane e Mikaël Cherel (Ag2r Citroën), Valerio Conti e Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange), Romain Hardy (Arkea-Samsic), Johan Jacobs e José Joaquín Rojas (Movistar), Javier Romo (Astana-Premier Tech) e Xandres Vervloesem (Lotto Soudal).

Questo drappello riesce subito a guadagnare un buon margine sul plotone che, tirato dalla Trek-Segafredo, scollina l’ascesa di Urraki con un ritardo di quattro minuti a 140 chilometri dalla conclusione. In cima all’Alto de Alkiza, dove transita per primo Jon Barrenetxea, il ritardo scende a 3’07” tra fuggitivi e gruppo, sempre tirato dai Trek-Segafredo. Nelle fasi successive, la situazione non cambia, nonostante INEOS Grenadiers, Jumbo-Visma e Deceuninck-Quick-Step si uniscano all’inseguimento dei fuggitivi, mentre  a 86 chilometri dal traguardo Navarro è vittima di una foratura, ma riesce a rientrare nel giro di pochi chilometri sulla testa della corsa.

Si arriva così ai piedi dell’Alto de Jaizkibel con poco più di un minuto e mezzo tra gruppo e fuggitivi che, appena iniziata la salita, si danno battaglia. Il giovanissimo Romo è il primo a rompere gli indugi provando un’azione solitaria con alle spalle Jérémy Cabot, Jokin Murguialday e Xandres Vervloesem, che tuttavia perdono progressivamente terreno, così come Mikel Bizkarra (EUS), Mikaël Cherel (ACT), Valerio Conti (UAD), Tsgabu Grmay (BEX), Romain Hardy (ARK), Daniel Navarro (BBH), Aleksandr Riabushenko (UAD) e José Joaquín Rojas (MOV). Allo scollinamento il vantaggio del giovane spagnolo è di 30 secondi sui primi inseguitori, mentre oramai il resto degli attaccanti paga un ritardo di 1’30”, con un margine decisamente esiguo sul resto del gruppo, nel quale la selezione si fa più in discesa che in salita. Nella picchiata provano infatti a muoversi uomini come Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) e Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert), che portano via un gruppetto finendo per spezzare il gruppo in più tronconi.

Non tarda così ad esaurirsi l’azione di gran parte degli inseguitori, mentre Jumbo – Visma, Deceuninck – QuickStep e Ineos Grenadiers sono rapide a reagire e vanno a loro volta a chiudere, proseguendo con una andatura spedita fino ad arrivare con un ritardo di 40 secondi dal battistrada, ormai unico a resistere in avanscoperta, ai piedi dell’Erlaitz. Con EF Education – Nippo e UAE Team Emirates a fare l’andatura, primo a muoversi è Mikel Landa (Bahrain-Victorious), con Simon Carr (EF Education – Nippo) rapido a reagire per poi rilanciare dopo che la coppia ha guadagnato una manciata di secondi. Alle loro spalle non c’è reazione immediata, con il gruppo comunque che controlla, non concedendo più di trenta secondi. Il basco prova a restare a contatto, ma deve cedere e viene ripreso dal gruppo allo scollinamento, mentre il britannico chiude la salita con un vantaggio di 45 secondi, tuffandosi con convinzione nella discesa.

Alle sue spalle Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) è tra i più attivi, fino a riuscire a portare via un tentativo assieme a Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert) e Mikkel Honoré (Deceuninck-QuickStep), con Neilson Powless (EF Education – Nippo) a controllare vista la presenza del compagno davanti. In gruppo restano solo Trek – Segafredo e UAE Team Emirates a fare l’andatura, ma non riescono a contenere questa azione, con i quattro inseguitori che si riportano velocemente sul battistrada, che decide di mettersi al servizio del compagno. Gli attaccanti transitano così una prima volta al traguardo con 45 secondi di vantaggio sul gruppo, in cui non c’è organizzazione visto che la Deceunick – QuickStep sembra bloccare qualsiasi timido tentativo di inseguimento. Ai piedi dell’ultima difficoltà il distacco aumenta così a 1’15”, segno che ormai saranno i cinque di testa a giocarsi il successo.

Primo a muoversi è Mohoric, che prova ad alzare l’andatura, costringendo Carr a cedere il passo. Powless decide così di piazzare uno scatto deciso, mentre gli altri tre salgono con più regolarità. In vista dello scollinamento Mohoric e Honoré aumentano l’andatura, andando a riprendere Powless e staccando Rota, che tuttavia è bravo a rientrare nel falsopiano prima che inizi la picchiata verso il traguardo. Con le pendenze che aumentano, sale anche la velocità, con Mohoric che prova a fare selezione in discesa. Ottimo discesista, lo sloveno sbaglia tuttavia una curva (la stessa che rischiava di costare il successo a Annemiek Van Vleuten poche ore prima), restando in piedi per un soffio.  A cadere è invece Honoré, con Rota che ne condivide la sorta sbandando per evitarlo. L’unico a conservare la sua velocità è così Powless, che guadagna qualche secondo.

Lo statunitense non sembra tuttavia forzare, venendo così velocemente ripreso da Mohoric, imitato poco dopo da Honoré, ripartito con molta più facilità di Rota, costretto a perdere qualche secondo in più a terra. L’italiano non riuscirà dunque più a rientrare, con la vittoria che diventa una questione a tre. Mohoric prova un forcing nell’ultimo chilometro, ma non riesce a fare la differenza, finendo così per dover affrontare in testa lo sprint. A quel punto è ovviamente lui a lanciare la volata, ma Powless, dalla seconda posizione, gli prende bene le misure e si impone superandolo proprio sul traguardo.

Risultato Clasica San Sebastian 2021

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio