Presentazione Squadre 2022: Groupama – FDJ
Tanti giovani da continuare a far crescere e due corridori da rilanciare. Così si presenta la Groupama – FDJ all’inizio della nuova stagione di ciclismo su strada. I problemi di Thibaut Pinot e i risultati non troppo brillanti di Arnaud Démare, infatti, hanno costretto la formazione transalpina a puntare su altri corridori nella scorsa stagione. Adesso, nel 2022, l’obiettivo sembra essere quello di continuare a seguire questi atleti e nel frattempo ritrovare le migliori prestazioni di chi è stato per anni il simbolo della squadra. Trattandosi di un team francese il focus principale è ovviamente sul Tour de France, ma certamente non mancano gli uomini per figurare bene anche nelle altre corse a tappe e in quelle di un giorno.
Gli uomini più attesi
Sta scalando a grandi passi le gerarchie interne David Gaudu. Il classe 1996, infatti, negli ultimi anni ha mostrato una crescita costante e nella passata stagione ha dimostrato di poter lottare tanto per la classifica nei GT, quanto per risultati importanti nelle classiche più impegnative. Il terzo classificato all’ultima Liegi-Bastogne-Liegi è ancora relativamente giovane e se dovesse migliorare ancora un po’ potrebbe veramente diventare il punto di riferimento della squadra. Tutto questo in attesa di capire quale sarà il recupero dello sfortunato Thibaut Pinot: se le cose per quest’ultimo dovessero andare meglio, allora i due sembrano pronti a condividere i gradi di capitano, e potrebbero costituire un coppia da tenere d’occhio al Tour de France.
A proposito di grandi corse a tappe sarà poi da capire come la formazione vorrà adoperare Attila Valter. L’ungherese lo scorso anno ha indossato a sorpresa la Maglia Rosa al Giro d’Italia, chiudendo poi in top 15, e quest’anno spera di tornare alla corsa che partirà proprio dalla sua nazione per provare magari a vincere una tappa e a entrare tra i primi dieci. Un certo spazio sarà reclamato, poi, anche dal nuovo arrivato Michael Storer. Con le sue due vittorie di tappa alla Vuelta a España, l’australiano ha rappresentato una delle rivelazioni della passata stagione e potrà essere impiegato dal team sia in supporto ai capitani, sia per cercare successi parziali in prima persona. In squadra non mancano comunque elementi forti e affidabili in salita che potrebbero dedicarsi ad un lavoro di gregariato, come l’elvetico Matteo Badilatti, gli esperti Sebastien Reichenbach e Rudy Molard, e il nuovo acquisto Quentin Pacher, corridore che possiede anche un buon fiuto per le fughe e che non esita a lanciarsi all’attacco.
Uno spazio importante nei GT, poi, lo avrà anche Arnaud Démare. Il vincitore della Milano-Sanremo 2016 l’anno scorso non ha vissuto una grande stagione, ma l’obiettivo rimane quello di tornare tra i velocisti più forti del pianeta. È quindi chiaro che il transalpino pretenderà i suoi spazi in almeno una delle corse di tre settimane, oltre che nelle classiche più adatte alla sue caratteristiche, a partire dalla prima Monumento della stagione. Come sempre il principale sprinter della squadra potrà contare sul supporto dell’azzurro Jacopo Guarnieri, uno dei migliori il circolazione nel ruolo di ultimo uomo.
Nelle classiche del Nord, invece, i punti di riferimento del team dovrebbero essere sostanzialmente due: Stefan Kung e Kevin Geniets. Il primo sarà fondamentale per incrementare il numero di vittorie del team grazie soprattutto alle cronometro, specialità di cui nelle ultime due stagioni si è laureato campione europeo, ma l’elvetico si sta mettendo sempre più in mostra anche nelle gare di un giorno. Il secondo, invece, viene da una stagione nella quale ha mostrato di cavarsela abbastanza bene nelle corse di primavera: a soli 24 anni ha ancora margini di crescita, e potrebbe presto essere in grado di lottare con i migliori. C’è molta attesa anche attorno a Valentin Madouas. Il classe 1996 sta crescendo piano piano, ma è già stato in grado di portare qualche piazzamento interessante alla squadra sia nelle classiche più impegnative, sia nelle brevi corse a tappe. Sarà importante capire se e quanto il 25enne transalpino potrà migliorare ancora e se riuscirà a fare quel salto di qualità che sembra essere alla sua portata.
Un ruolo importante all’interno della squadra nelle classiche e nelle corse a tappe dovrebbero poi averlo corridori come Matthieu Ladagnous, Anthony Roux, Olivier Le Gac e Bruno Armirail, gregari sempre piuttosto affidabili che saranno chiamati a mettere a disposizione dei capitani la loro esperienza e le loro capacità, con il compito di tenere gli uomini più importanti del team fuori dai guai. Non sono comunque da dimenticare anche Ignatas Konovalovas e Tobias Ludvigsson, il cui contributo sarà fondamentale nella costruzione del treno per le volate di Demare, all’interno del quale saranno sicuramente pedine essenziali anche Miles Scotson e Ramon Sinkeldam.
Connazionale di quest’ultimo è un corridore giovane, ma che ha già una buona esperienza visti i quattro anni trascorsi con la Arkea-Samsic. Si tratta del neo arrivato Bram Welten, che proprio alla fine della scorsa stagione, al Tour de Vendée, ha ottenuto la sua prima vittoria tra i professionisti. Dotato di un ottimo spunto veloce, che fa di lui un’interessante alternativa a Demare, il 24enne neerlandese sembra avere le qualità per ben figurare anche nelle corse di un giorno, come dimostrano i piazzamenti ottenuti nelle scorse annate.
Le giovani promesse
Dopo un ottimo primo anno tra i professionisti in cui ha fatto vedere cose molto interessanti, c’è grande attesa attorno a Jake Stewart. Il britannico, infatti, lo scorso anno ha mostrato di sapersi muovere bene nel contesto delle classiche di primavera e di essere dotato anche di un buono spunto veloce, che gli ha permesso di chiudere al secondo posto la Omloop Het Nieuwsblad. Quest’anno il classe 1999 è chiamato a dare continuità a questi buoni risultati e magari a cercare anche qualche miglioramento che potrebbe permettergli di scalare le gerarchie interne al team e puntare ad un ruolo da protagonista nelle classiche.
Chi invece l’anno scorso ha forse fatto vedere meno al suo primo anno nella massima categoria è Clément Davy, ma anche il transalpino è atteso ad una crescita, soprattutto per quanto riguarda le corse contro il tempo in cui aveva fatto bene da Under 23. Un discorso che può essere fatto anche per il versatile Lars Van Den Berg, corridore che ha dimostrato di andare bene su diversi terreni ma che, per ora, non spicca su nessuno di essi.
Tra i neoprofessionisti del team gli occhi sono puntati soprattutto su Lewis Askey. Il britannico classe 2001 è stato promosso dalla squadra Continental di questa stessa formazione con cui ha corso per due anni, facendo vedere cose interessanti come la vittoria in una tappa della Ronde de l’Isard e il quinto posto conquistato nella prova U23 del Mondiale nelle Fiandre. Questo primo anno per lui servirà soprattutto per prendere le misura con la nuova categoria e iniziare a capire quali possono essere le corse più adatte a lui.
La squadra
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