Analisi Percorso E3 Harelbeke 2019: 15 Muri terribili per il vero antipasto del Giro delle Fiandre

La E3 Harelbeke 2019 conferma il suo ruolo di apripista della settimana del pavé in Belgio. Tradizionalmente collocata a nove giorni di distanza dal Giro delle Fiandre e in programma quest’anno venerdì 29 marzo, la prova, sponsorizzata per l’occasione da Binck Bank e che fa parte del circuito World Tour ormai dal 2012, è quella che più di ogni altra ricalca il percorso della Ronde. Per la sua edizione numero 62 gli organizzatori hanno previsto alcuni cambiamenti, che non snatureranno però lo spirito di una corsa che restituisce una prima attendibile cartina di tornasole dei valori in campo per l’Inferno del Nord.

I corridori dovranno affrontare in tutto 203,9 chilometri, lungo i quali saranno disseminati 15 muri, alcuni dei quali in comune con il Fiandre. Particolarmente attesa e temuta l’accoppiata Paterberg-Oude Kwaremont, mentre l’ultima difficoltà altimetrica è rappresentata dal Tiegemberg, posto a circa 20 chilometri dall’epilogo. L’ultima edizione ha registrato il successo di Niki Terpstra, con una cavalcata solitaria che il neerlandese seppe bissare proprio nove giorni più tardi alla Ronde.

Percorso E3 Harelbeke 2019

Harelbeke – Harelbeke (203,9 km)

Partenza e arrivo ad Harelbeke, dove si tornerà dopo aver percorso 203,9 chilometri ed essersi lasciati alle spalle ben 15 muri, la maggior parte dei quali disseminati nella seconda metà del tracciato. Il primo si incontra infatti dopo 28 chilometri e risponde al nome di Katteberg, un trampolino di 750 metri che potrebbe vedere transitare al comando già gli uomini che avranno cercato fortuna da lontano, ammesso che non ci sia grande bagarre sin dalle prime fasi. Nei primi 100 chilometri si affronteranno poi La Houppe e Hogerlucht, utili per saggiare la gamba con i loro 3230 metri complessivi, ma verosimilmente non decisivi nell’economia della corsa.

Dal Knoktberg in avanti, però, non si scherza più. La sequenza di muri è aperta dal numero quattro, che con i suoi 1250 metri e un picco massimo al 13% inizierà a fornire risposte attendibili ai big più attesi. Subito dopo il suo epilogo è infatti posto l’Hotondberg, altro dente di 1,2 chilometri ma dalle pendenze accessibili, mentre dopo altri sei chilometri di saliscendi sulle statali fiamminghe si procederà verso un’accoppiata decisamente interessante. Il Kortekeer, con la sua punta massima del 17% in appena un chilometro, suggerisce infatti di posizionarsi nell’avanguardia del gruppo in previsione del temutissimo Taaienberg. Nonostante sia per lunghezza il penultimo di giornata, con soli 650 metri da percorrere, questa rampa – della quale in passato Tom Boonen si serviva per dare una prima vera spallata alla corsa – presenta un’impennata (18% la sua pendenza massima) in grado di affettare le gambe e può già selezionare il drappello dei migliori.

Dopo un lievissimo tratto in falsopiano si riprende infatti con il più agevole Berg ten Stene (1300 metri al 5,2% medio), succeduto dal Boigneberg, la cui pendenza media speculare a quella di chi lo ha preceduto ne nasconde di più aspre nel tratto finale, dove si sfonda abbondantemente la doppia cifra. Di tempo per rifiatare da qui in poi ce n’è davvero poco e la concentrazione dovrà restare massima, perché sarà probabilmente di lì a breve che la corsa vivrà il suo momento cruciale.

Il Kapelberg (750 metri al 7,1% medio e 14% max) darà solo l’illusione al gruppo di poter intravedere la “luce”, mentre il tandem successivo rischia di spegnere l’interruttore di molti. Si respira infatti profumo di storia tra Paterberg e Vecchio Kwaremont, intervallati da un brevissimo (e altrettanto stretto) limbo in falsopiano. Il primo è una stilettata nei muscoli, con 400 metri che non scendono mai sotto il 10% e negli ultimi 100 sono costantemente al di sopra del 20%. Come se non bastasse appena dopo si incontra il Kwaremont, che con i suoi 2,2 chilometri rappresenta il muro più lungo di giornata. Non inganni la pendenza media del 4%, in quanto il segmento finale (dove è collocato il celebre pub che fa da punto di raccolta dei tifosi fino al termine della gara) tira costantemente sopra al 10%. Chi arriva a corto di energie non ha modo di recuperare neppure nel falsopiano successivo dove, anzi, sarà destinato a perdere ulteriormente e inesorabilmente terreno.

Da qui al traguardo mancheranno soltanto due asperità. Il Karnemelkbeekstraa (1530 metri con punte del 14%) ha già in passato presentato al conto a quanti hanno concluso col fiato corto il Kwaremont e, non di rado, ha agito da trampolino di lancio verso la vittoria. L’ultimo è invece il Tiegemberg, un chilometro al 5,6% con massima del 9%, al termine del quale si procederà per 19 chilometri su carreggiate ampie verso il traguardo. La storia recente ha insegnato che non necessariamente la pianura finale favorisce chi insegue, neppure a fronte della superiorità numerica. L’impressionante escalation di muri equilibra infatti i valori e, di solito, chi esce al comando dall’ultimo è anche colui che che ha ancora più energie da spendere.

ORARIO DI PARTENZA: 12:15

ORARIO DI ARRIVO (PREVISTO): 16:46 – 17:26

Muri E3 Harelbeke 2019

  DALLA PARTENZA ALL’ARRIVO NOME LUNGHEZZA
1 28,2 175,7 Katteberg 750m al 6%, max 11%
2 82,5 121,4 La Houppe 1,88 km al 4,8%, max 10%
3 98,3 105,6 Hogerlucht 1,35 km al 4,5%
4 108,5 95,4 Knokteberg 1,25 km al 7%, max 13%
5 112,4 91,5 Hotondberg 1,2 km al 4%, max 8%
6 119,5 84,4 Kortekeer 1 km al 6,4%, max 17%
7 124,2 79,7 Taaienberg 650m al 9,5%, max 18%
8 132,1 71,8 Berg ten Stene 1,3 km al 5,2%, max 9%
9 137,3 66,6 Boigneberg 1 km al 5,2%, max 13,3%
10 146,5 57,4 Stationberg 700m al 3,2%, max 10%
11 157,4 46,5 Kapelberg 750m al 7,1%, max 14%
12 161,5 42,4 Paterberg 400m al 12,9%, max 20,3%
13 164,3 39,6 Oude Kwaremont 2,2 km al 4%, max 11,6%
14 172,1 31,8 Karnemelkbeekstraa 1,53 km al 4,9%, max 14%
15 183,9 20,0 Tiegemberg 1 km al 5,6%, max 9%

Altimetria e Planimetria E3 Harelbeke 2019

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