Analisi Favoriti E3 Harelbeke 2019, qualcuno fermerà il dominio della Deceuninck?

Con la E3 Harelbeke 2019 si entra nel cuore della campagna del pavé. Dopo Parigi-Roubaix e Giro delle Fiandre è la classica più esigente sulle pietre, e riuscire a vincerla impreziosirebbe non poco il palmares di chiunque. Negli ultimi anni è stato spesso un gruppo ristretto di corridori a giocarsela in volata, oppure, come accaduto nel 2018, l’azione di un singolo corridore si è rivelata risolutrice. In queste tipologie di corse è fondamentale saper leggere la corsa e sfruttare la propria squadra nel miglior modo possibile; la giusta tattica potrebbe permettere di risparmiare energie in vista del finale, quando qualsiasi allungo potrebbe risultare decisivo.

Favoriti E3 Harelbeke 2019

Il numero 1 è sulle spalle di Niki Terpstra (Direct Energie), che l’anno scorso fu il grande mattatore della corsa. Rispetto a quell’occasione, però, un dettaglio importante è cambiato: la squadra. Il 34enne olandese è infatti “retrocesso” con una squadra Professional e, per quanto potranno impegnarsi i suoi compagni di squadra, non avrà mai l’appoggio e la copertura che garantiva il blocco Quick-Step lo scorso anno. Il vincitore della Parigi-Roubaix 2014 ha però dimostrato in passato che, se nelle migliori condizioni di forma, è in grado di togliersi tutti di ruota, pertanto sarà interessante vedere come si muoverà. Per lui si tratterà del primo vero test stagionale, dopo il terzo posto ottenuto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne e a Le Samyn. I suoi ex compagni di squadra sono però pronti a mettergli il bastone tra le ruote e, come sempre, cercheranno di farlo con la forza del gruppo e la superiorità numerica. Difficile dire chi sarà il capitano della Deceuninck-Quick-Step, ma quel che che è certo è che saranno della partita Zdenek Stybar, Philippe Gilbert e Yves Lampaert. Nelle fasi calde della corsa attaccheranno a turno, cercando di isolare gli avversari e chiamarli allo scoperto. In tutto ciò non bisognerà scordarsi di Bob Jungels e Florian Sénéchal che, pur partendo un gradino sotto i tre succitati, hanno le qualità per potersi giocare un grande risultato, come dimostrano la vittoria del primo alla Kuurne e del secondo a Le Samyn.

C’è poi Peter Sagan (Bora-hansgrohe), che partirà con tanta rabbia in corpo dopo l’ennesima beffa alla Milano-Sanremo. Finora non è sembrato essere nelle migliori condizioni di forma, visto che l’unico successo stagionale lo ha ottenuto al Tour Down Under, ma lo slovacco è capace di estrarre il coniglio dal cilindro quando meno ce lo si aspetta. Senza contare che, oltre ad attaccare, può permettersi di aspettare un eventuale arrivo allo sprint, anche se i suoi avversari difficilmente gli lasceranno questo lusso. Uscito con le ossa rotte dalla Milano-Sanremo anche Greg Van Avermaet (CCC Team), che ora ritroverà il suo amato pavé. Per lui e la sua squadra è il periodo più importante dell’anno, visto che gran parte della stagione è incentrata proprio su queste due settimane che si profilano. Tra tutti i favoriti, è uno di quelli con maggiori pressioni addosso, pertanto è inutile dire che per lui sia vietato fallire. Non ha brillato nei primi appuntamenti di spessore neanche Sep Vanmarcke (EF Education First), che quando si parla di ciottolato può dare lezioni a tutti. Il belga è ancora alla ricerca di quel successo che possa svoltargli la carriera: chissà che quest’anno sia un po’ meno osservato e abbia l’occasione per provare un’azione in solitaria. A spalleggiarlo ci saranno Alberto Bettiol, voglioso di dare continuità all’ottimo inizio di stagione, e Sebastian Langeveld, uomo d’esperienza e grande gamba.

Gli appassionati non vedono l’oro di ammirare nuovamente all’opera Wout Van Aert (Jumbo-Visma), che dopa la convincente prestazione alla Sanremo, seppur un po’ sconclusionata tatticamente, è atteso a braccia aperte dal pavé e dal suo Belgio. Rispetto allo scorso anno sembra aver fatto un ulteriore passo in avanti e non deve sorprendere se sarà lì davanti a giocarsi la gara. Deve ancora acquisire un po’ di malizia, utile in questo tipo di corse, ma se le gambe risponderanno bene potrebbe andare a caccia del colpaccio. Il 24enne di Herentals sarà solamente uno dei tanti enfants du pays a poter andare a caccia di un grande risultato, visto che, oltre a quelli già citati, ci saranno Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale) e Tiesj Benoot (Lotto Soudal), ma anche Jürgen Roelandts (Movistar) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). Andando con ordine, Naesen è reduce dallo splendido secondo posto alla Classicissima, ma la stagione delle classiche è appena cominciata e anche lui spera di essere tra i grandi protagonisti fino alla Roubaix. In suo appoggio avrà il gigante Stijn Vandenbergh e Silvan Dillier, che in carriera qualche soddisfazione sul pavé se la sono tolta. Benoot ha invece voglia di dare una svolta a questa stagione , cominciata con qualche imprevisto di troppo; la squadra sarà tutta per lui e la speranza è quella che le gambe rispondano come nei giorni migliori. Roelandts è dovuto emigrare in Spagna per poter trovare uno slot libero per essere capitano nelle classiche del nord. Ora comincia il periodo clou dell’anno per lui, che vorrà dimostrare alla Movistar e a sé stesso di aver fatto la scelta giusta. Stuyven invece ha deluso fino ad ora e la squadra si attende una reazione sulle strade che l’anno scorso lo videro brillare. In casa Trek-Segafredo occhio anche a Mads Pedersen, ultimo a mollare Terpstra lo scorso anno al Fiandre.

Per quanto riguarda il capitolo italiani è inevitabile partire da Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), che mai come quest’anno sembra essere vicino a colmare il gap con i big della specialità. Deluso e autocritico alla Sanremo, il Belgio gli darà la chance di riscattarsi con gli interessi. Il trentino, inoltre, avrà la carta volata da potersi giocare, in caso di arrivo con un gruppo ristretto. Sprint che spera vivamente si materializzi Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), assente ingiustificato sabato scorso e ancora in cerca di un risultato di primissimo piano in carriera. La squadra araba avrà in Matej Mohorič e Dylan Teuns le pedine chiamate a muoversi quando la corsa si incendierà nei vari muri. C’è poi Gianni Moscon, che insieme a Luke Rowe e Ian Stannard proverà a portare a casa un buon risultato per il Team Sky. Dopo gli acciacchi subiti nelle prime corse dell’anno, la condizione fisica del trentino è un bel punto di domanda e probabilmente domani capiremo se potrà effettivamente essere protagonista di questa campagna del nord, oppure dovrà rimandare le sue velleità di risultato al prossimo anno. Merita una menzione anche Daniel Oss (Bora-hansgohe), che correrà in appoggio a Sagan, ma non per questo potrebbe avere l’occasione di muoversi dalla media distanza.

Cercheranno di superare i muri indenni, per poi aspettare un eventuale sprint corridori come Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Christophe Laporte (Cofidis), Alexander Kristoff (UAE-Emirates) e John Degenkolb (Trek-Segafredo), con questi ultimi due, vincitori rispettivamente di un Fiandre e una Roubaix, che non sembrano più avere la verve dei tempi migliori. Non per questo, però, andranno sottovalutati. La Dimension Data avrà la doppia carta, con Edvald Boasson Hagen e Michael Valgren adatti ad interpretare ogni possibile scenario che si svilupperà, mentre tra le Professional occhio alla Roompot-Charles di Lars Boom, grande protagonista a Le Samyn. Ci saranno poi quelle seconde linee che, sfruttando l’attendismo dei big, potrebbe provare ad anticipare; tra questi Mike Teunissen (Jumbo-Visma), Damien Gaudin (Direct Energie), Nils Politt (Katusha-Alpecin) e Stefan Küng (Groupama-FDJ).

Borsino dei favoriti E3 Harelbeke 2019

***** Peter Sagan
**** Zdenek Stybar, Greg Van Avermaet
*** Niki Terpstra, Philippe Gilbert, Wout Van Aert
** Matteo Trentin, Oliver Naesen, Yves Lampaert, Tiesj Benoot
* Sep Vanmarcke, John Degenkolb, Lars Boom, Matej Mohorič, Sonny Colbrelli

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