Favoriti Vuelta a España 2018, Maglia Verde: Sagan e Viviani provano a dar fastidio agli scalatori

Tradizionalmente appannaggio dei velocisti sulle strade di Giro d’Italia e Tour de France, raramente la maglia a punti è preda di uno sprinter alla Vuelta a España. Complice un disegno del tracciato tutt’altro che favorevole ai pedali veloci, anche quest’anno l’ambita casacca verde potrebbe finire sulle spalle di un uomo di classifica, come è spesso avvenuto nella storia recente della corsa. Negli ultimi sette anni, infatti, soltanto John Degenkolb è riuscito a sottrarsi alla regola, mentre nella passata edizione Chris Froome (Sky) ha esteso il suo abbraccio anche su questa particolare graduatoria. Spesso, però, la classifica si è risolta al fotofinish: negli ultimi tre anni, infatti, lo scarto tra il vincitore è il secondo classificato non è mai stato superiore ai tre punti. Gli arrivi di tappa alimentano la dote dei primi quindici piazzati (25 i punti assegnati al primo) mentre i traguardi volanti assegnano punti ai primi tre.

Favoriti Maglia Verde Vuelta a España 2018

Sulla strada dei big della generale c’è lo spauracchio per antonomasia. Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) ha infatti un debole per il verde, come dimostrato dalle sei apparizioni in tinta sul podio di Parigi. Abituato a dominare la classifica infilandosi anche nelle fughe, il tre volte iridato potrebbe dare un senso alla sua partecipazione ponendosi anche questo obiettivo, dopo che nel 2015 dovette abdicare (a seguito di un contatto con una moto) nel corso dell’ottava tappa con tanto di insegne addosso.

Se invece le dinamiche della corsa dovessero volgere verso un continuo faccia a faccia tra i protagonisti più attesi, allora a decidere la partita saranno proprio gli arrivi in salita. Tra gli scattisti più pericolosi meritano una citazione Simon Yates (Mitchelton-Scott) e Alejandro Valverde (Movistar). Il primo ha fatto incetta di vittorie sulle strade del Giro d’Italia ed è un aficionados degli arrivi esplosivi, mentre il murciano dovrebbe fungere anche stavolta – come avvenuto durante la Grande Boucle – da pedina d’appoggio per Nairo Quintana (anch’egli a pieno titolo in corsa per la maglia verde) ma potrebbe legittimamente cullare ambizioni personali.

Tra i corridori che partono per curare la classifica generale sono accreditati di un buono spunto veloce anche Rigoberto Uran (EF Education First-Drapac Cannondale) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), mentre non possono essere sottovalutati neppure elementi come Miguel Angel Lopez (Astana), Richie Porte (BMC Racing Team) e George Bennett (LottoNL-Jumbo), uomini capaci di fare il vuoto se in giornata.

E se a spuntarla fosse un corridore da Classica? L’edizione di due anni fa ha sorriso a Fabio Felline (Trek Segafredo), corridore che non ha nelle grandi salite il suo territorio di caccia prediletto ma che sa difendersi su ogni terreno. Se l’italiano, complici due stagioni con più bassi che alti al pari del compagno Giacomo Nizzolo, non sembra in grado di ripetersi, un discorso diverso si può fare per un fuoriclasse imprevedibile come Michal Kwiatkowski (Sky). Al via di due GT nella stessa stagione per la prima volta in carriera, il polacco non è in grado di lottare per la maglia rossa ma può ritagliarsi diverse soddisfazioni parziali e competere per almeno una delle maglie in palio.

Per caratteristiche si avvicinano al polacco anche elementi come Tony Gallopin (Ag2R La Mondiale) e Tiesj Benoot (Lotto Soudal). Nessuno dei due dovrebbe avere particolari obblighi di gregariato ed entrambi potrebbero sfruttare le licenze concesse per inserirsi nella lotta. Dove collocare, poi, un corridore dello spessore di Matteo Trentin (Mitchelton-Scott)? Il campione europeo è andato a un passo dal successo un anno fa, quando si fermò ad appena due punti da Froome pur vincendo quattro tappe, e non può certo essere annoverato tra i velocisti puri. La sua capacità di difendersi sugli strappi brevi e di sgomitare negli arrivi a ranghi compatti, gli offre molteplici possibilità di rosicchiare punti. Molto, in questo caso, dipenderà dalle condizioni del 29enne di Borgo Valsugana e dalle direttive della formazione australiana.

Chi è chiamato a fare bottino pieno in volata è Elia Viviani (Quick-Step Floors). A segno 15 volte in stagione, già maglia ciclamino al Giro e reduce dal bis nella Classica di Amburgo, il veronese sembra essere di gran lunga il miglior velocista del lotto. Se dovesse evidenziare quella brillantezza in salita che gli ha permesso di dominare il campionato italiano, allora neppure questa lotta gli sarebbe preclusa a priori. Tra gli sprinter ha decisamente meno chance Nacer Bouhanni (Cofidis, Solutions Crédits), mentre desta curiosità la presenza di Max Walscheid (Sunweb), chiamato a sostituire all’ultimo minuto il lungodegente Phil Bauhaus.

Tra gli outsider segnaliamo invece atleti come Marc Sarreau (Groupama-FDJ) e Danny Van Poppel (LottoNL-Jumbo), uno Steven Kruijswijk sul quale pesa l’incognita delle fatiche accumulate al Tour de France e infine gli ultimi due italiani ad aver trionfato in Spagna: Fabio Aru (UAE Emirates Team) e Vincenzo Nibali (Bahrain Merida). Entrambi si presentano all’appuntamento con obiettivi decisamente diversi, ma una loro presenza nei piani alti di questa particolare classifica non è da escludere a priori.

Borsino dei favoriti

***** Peter Sagan

**** Alejandro Valverde, Simon Yates

*** Elia Viviani, Nairo Quintana, Michal Kwiatkowski

** Richie Porte, Matteo Trentin, Miguel Angel Lopez, Rigoberto Uran

* Nacer Bouhanni, Tiesj Benoot, George Bennett, Fabio Felline, Max Walscheid

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