Giro d’Italia 2023, Simon Clarke: “Essere ripreso a così poco dall’arrivo ti spezza il cuore, ho sognato questa vittoria per tanto tempo”
L'australiano non ce l'ha con De Marchi per non avergli dato il cambio nell'ultimo chilometro: "Senza di lui non sarei arrivato neanche fino a dove siamo arrivati"
Simon Clarke grande protagonista nella sesta tappa del Giro d’Italia 2023. L’australiano della Israel-Premier Tech è stato abile ad inserirsi nella fuga di giornata ed è poi stato colui che, sull’ultimo GPM posto a una settantina di chilometri dal traguardo, ha rotto gli indugi tra i fuggitivi allungando assieme ad Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla). Senza risparmiarsi e dandosi cambi regolari, i due esperti corridori sono riusciti a restare davanti al gruppo fino agli ultimi 250 metri, quando sono stati ripresi dal plotone lanciato in volata, dalla quale è poi emerso Mads Pedersen (Trek-Segafredo) come vincitore.
“Essere ripreso a così poco dall’arrivo ti spezza il cuore“, ha dichiarato ai microfoni RAI Clarke, che subito dopo l’arrivo non è riuscito a trattenere le lacrime: “Facciamo tantissimi sacrifici per questo lavoro e ho sognato questa vittoria per tanto tempo. Mancarla per così poco è devastante”.
Nell’ultimo chilometro, De Marchi non ha dato più cambi all’australiano, più veloce in un arrivo allo sprint, ma il 36enne non ce l’ha con il friulano per non aver collaborato nelle ultime centinaia di metri: “Alessandro mi ha dato tutto quello che poteva, non ho niente contro di lui, anzi, senza di lui non sarei arrivato neanche fino a dove siamo arrivati. Ci vuole un po’ di fortuna, al Tour l’anno scorso ho avuto fortuna e oggi no, è così. Era una tappa destinata alla volata, però non bisogna sempre regalare le volate così facilmente, e oggi l’abbiamo mancata per poco”.
“Abbiamo solo dato tutto, avevamo bisogno di altri dieci secondi ed era fatta – ha poi aggiunto Clarke ai nostri microfoni – Nel finale, è un attimo arrivare alla vittoria, ma devi ancora battere l’altro corridore che è con te, quindi alla fine è sempre un po’ come giocare al gatto col topo. Sapevamo di essere molto vicini, ho cercato di tirare più a lungo che potevo e so che Alessandro non è passato davanti nel finale, ma questo fa parte del gioco […] Conosco Alessandro molto bene e so quanto è forte, una volta in fuga con lui sapevo che avevamo una grande occasione di restare davanti a lungo“.
Oggi la vittoria non è arrivata per pochissimo, quindi il corridore della Israel-Premier Tech ci riproverà nelle prossime tappe: “Continueremo a provarci, abbiamo visto una vittoria della fuga nella quarta tappa e quasi una oggi e forse di nuovo una domani. Quindi, basta scegliere il giorno giusto“.
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