Giro d’Italia 2023, Mark Cavendish: “Non ce l’ho con Alberto Dainese, sono cose che capitano in volata”

Mark Cavendish non punta il dito contro nessuno dopo la spettacolare caduta all’arrivo della quinta tappa del Giro d’Italia 2023. Se Alberto Dainese è stato declassato per il cambio di traiettoria che ha danneggiato il britannico che in quel momento era già sbilanciato dall’essere scivolato sulle strisce pedonali, per il velocista della Astana Qazaqstan non c’è stata alcuna intenzionalità in quanto successo, una dinamica che ritiene piuttosto normale per uno sprint. La sbandata che ne è scaturita ha purtroppo creato un effetto domino che ha coinvolto prima Filippo Fiorelli (Green Project Bardiani CSF Faizanè), finito contro le transenne sbattendo contro i telefoni di spettatori incauti e riportando una ferita alla mano, ma senza cadere, poi Andrea Vendrame (Ag2r Citroën) finito invece violentemente a terra dopo aver sbattuto contro le transenne, coinvolgendo così anche David Dekker (Arkéa-Samsic).

“Sono di ritorno in hotel – commentava ieri sera in un video trasmesso dalla sua squadra – Ho fatto pulire la mia ferita, il mio ginocchio è un po’ dolorante, ma non penso che ci sia niente di rotto. Non ho ancora verificato, ma non mi fa male come quando c’è qualcosa di rotto. Giusto il morale è un po’ intaccato, perché ero in posizione ideale. Purtroppo con la ruota posteriore sono scivolato sulla striscia bianca e la bici è slittata. In seguito è andata come è andata, le volate sono così… Alberto Dainese mi ha chiamato, ma sono cose che capitano in volata“.

A raccontare la dinamica dell’incidente era stato anche Fiorelli, fermato subito dopo l’arrivo dai nostri inviati: “A circa 100 metri dal traguardo ero dietro e Cavendish e ho visto che gli è partita la ruota posteriore, penso a causa delle strisce pedonali. A quel punto mi ha travolto, non per colpa sua ovviamente, e sono finito sulle transenne, riuscendo a non cadere”.

Prima del via della tappa di Napoli, poi, Cavendish e Dainese si sono incontrati, lasciandosi definitivamente alle spalle l’accaduto.

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