Giro d’Italia 2022, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2022.

TOP

Thomas De Gendt (Lotto-Soudal): Il re delle fughe è tornato. Dopo una carriera costruita andando in fuga, infatti, negli ultimi anni il belga si era dedicato soprattutto a lavorare in testa al gruppo per tenere chiusa la corsa. Ma oggi il classe 1986 ha ritrovato il vecchio istinto nel favoloso scenario di Napoli e, mentre Mathieu van der Poel esagerava nel mettersi in mostra, ha tirato fuori tutta la sua esperienza per portare a casa il diciasettesimo successo in carriera. Dopo 10 anni dalla splendida vittoria sul Passo dello Stelvio nel 2012, il nativo di Sint-Niklas alza di nuovo le braccia al cielo alla Corsa Rosa, conquistando la quinta frazione in un Grande Giro.

Davide Gabburo (Bardiani-CSF-Faizanè): “Una giornata perfetta o quasi” per usare le parole del corridore stesso. L’azzurro va vicino a portare all’Italia la prima vittoria di tappa in questa edizione della Corsa Rosa, correndo con coraggio ed intelligenza. Il veneto a 29 anni dimostra di avere ancora qualcosa da dimostrare. Una giornata che riscatta in parte anche la sua squadra: dopo le forti critiche ricevute nelle frazioni scorse per la loro assenza nelle fughe, oggi gli uomini dei Reverberi hanno chiarato di essere ancora in grado di andare all’attacco, ma di volerlo fare più importanti, puntando al risultato grosso.

Guillaume Martin (Cofidis): Tattica vincente non si cambia. Anche in questo Grande Giro il francese prova a rilanciare le sue ambizioni di classifica dopo alcune giornate difficili con una lunga fuga da lontano. Un atteggiamento che l’anno scorso lo ha premiato permettendogli di chiudere in top 10 sia il Tour de France, che la Vuelta a España, dopo essere scivolato lontano dai piani alti della classifica nella prima settimana di corsa. Da valutare, però, se riuscirà a recuperare in vista dell’impegnativa tappa di domani con il Blockhaus.

FLOP

Diego Ulissi (UAE Team Emirates): La tappa di oggi ha il sapore di una grande occasione sprecata per il toscano. Il percorso è adatto a lui e il classe 1989 è abile ad inserirsi nella maxi fuga di giornata che presto diventa l’azione decisiva. Purtroppo, però, le gambe non sostengono il livornese che non riesce a tenere il passo dei migliori quando la corsa entra nel vivo. La sua giornata si conclude con un tredicesimo posto e chissà se avrà ancora altre giornate di libertà da parte della sua squadra.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix): Non sempre essere il più forte in gruppo è un vantaggio. L’olandese va a tutta fin dall’inizio della tappa sprecando troppe energie con un lungo attacco in solitaria. Nel finale è poi anche il primo ad accendere la miccia nella lotta per la vittoria di tappa, ma si lascia sfuggire di mano la situazione permettendo ai quattro corridori che si sono giocati il successo di avvantaggiarsi. A nulla vale la grande rimonta tentata nel finale che non riesce a portare a buon fine, chiudendo la frazione in settima posizione.

Jorge Arcas (Movistar): Lo spagnolo è abile ad inserirsi nell’azione decisiva di questa giornata, ma poi si mette poco in evidenza. Nei chilometri finali non tira, ma non prova neanche un attacco; in volata poi non riesce ad impensierire De Gendt e Gabburro, chiudendo davanti al solo Vanhoucke che però si era sacrificato per lanciare lo sprint del compagno di squadra.

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