Giro d’Italia 2022, Jai Hindley si impone sul Blockhaus davanti a Romain Bardet e Richard Carapaz! Juan Pedro Lopez mantiene la Maglia Rosa

Successo di Jai Hindley nella nona tappa del Giro d’Italia 2022. Il corridore della Bora-hansgrohe, secondo classificato dell’edizione 2020 della Corsa Rosa, torna ad alzare le braccia al cielo a quasi due anni dall’ultima volta imponendosi in cima al Blockhaus. Il 26enne australiano ha battuto allo sprint Romain Bardet (Team DSM) e Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), che assieme a Mikel Landa (Bahrain Victorious), Joao Almeida (UAE Team Emirates) e Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert) sono arrivati a giocarsi il successo nel finale. Ottima prestazione per Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), giunto a 34″ dal vincitore, mentre la Maglia Rosa Juan Pedro Lopez è arrivato al traguardo con un ritardo di 1’46”. Lo spagnolo della Trek-Segafredo riesce comunque a mantenere il simbolo del primato con un margine di 12″ su Almeida e 14″ su Bardet.

I 5000 metri di dislivello in programma oggi non scoraggiano i più coraggiosi, che provano subito ad andare all’attacco. La partenza in salita rende molto complicato cercare di andare in fuga, con Matthew Holmes (Lotto Soudal) a segnalarsi tra i corridori più attivi assieme a Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Fenix). Tra coloro che provano ad andare all’attacco anche la Maglia Azzurra Koen Bouwman, il cui tentativo non ha però successo. Holmes transita per primo al GPM del Valico del Macerone davanti a Diego Rosa (Eolo-Kometa), che poco dopo lo scollinamento rimane da solo al comando. All’inseguimento del piemontese si lanciano quindi Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan) e Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni Giocattoli), mentre alle loro spalle si crea un gruppetto composto da Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), James Knox (Quick-Step Alpha Vinyl), Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), Eduardo Sepúlveda (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Felix Gall e Nans Peters (Ag2r Citroen). Nel frattempo, mentre il gruppo sale verso il GPM di Rionero Sannitico, si registra una caduta nelle ultime posizioni che coinvolge anche Pello Bilbao (Bahrain Victorious).

Al GPM, Rosa ha un vantaggio di pochi secondi nei confronti della coppia al suo inseguimento, che rientra subito dopo il passaggio in cima, mentre gli altri inseguitori si riportano davanti dopo qualche altro chilometro, andando così a formare un drappello di nove uomini in testa alla corsa. Il gruppo Maglia Rosa intanto rallenta, concedendo agli attaccanti un bel margine, ma una volta che il vantaggio dei fuggitivi supera i 4’30” in testa al plotone si mettono a lavorare subito gli uomini della Trek-Segafredo. Diego Rosa conquista anche il GPM di Roccaraso, mentre il gruppo scollina con un ritardo di 5’44”. A 140 chilometri dalla conclusione, però, il plotone torna a recuperare terreno, portandosi sotto i cinque minuti, con il lavoro degli uomini della Maglia Rosa che prosegue anche nei chilometri seguenti, dove trovano strada favorevole che permette loro di rosicchiare qualche secondo con il progredire della corsa.

Il gap, però, sale di nuovo sopra i cinque minuti a 100 chilometri dal traguardo, e a questo punto arriva la Ineos Grenadiers a lavorare in testa al gruppo, con Jonathan Castroviejo a impostare un ritmo regolare. Poco dopo, il traguardo volante di Filetto viene conquistato da Sepulveda, con il gruppo che continua a recuperare terreno, scendendo sotto ai tre minuti di ritardo dai battistrada. A 60 chilometri dalla conclusione, appena la strada comincia a salire, Peters è il primo a rompere gli indugi e ad accelerare: sul francese si riporta velocemente Tesfatsion, mentre gli altri sembrano in un primo momento farsi sorprendere. Sepulveda, tuttavia, reagisce velocemente ed è il primo degli ex compagni di fuga a riportarsi sulla coppia al comando, che approccia le prime rampe del Passo Lanciano, penultimo GPM di giornata. Knox è vittima di un problema meccanico e si stacca definitivamente, mentre poco dopo Zana perde contatto dal gruppo degli inseguitori, che viaggia con un ritardo di circa 50″. Rosa decide quindi di accelerare per provare a riportarsi davanti, con il piemontese che riesce a riportarsi in testa alla corsa a 50 chilometri dalla conclusione. Dopo aver rifiatato per circa un chilometro, il piemontese rilancia subito, portandosi dietro Tesfatsion: sono proprio loro due a transitare in questo ordine in cima al GPM con 40″ di vantaggio su Dombrowski, Peters e Sepulveda e 3’12” sul plotone.

La successiva discesa vede l’eritreo della Drone Hopper-Androni prendere margine su Rosa, ma il 22enne va lungo in una curva e cade in un prato, rialzandosi abbastanza dolorante e ripartendo dopo diversi minuti. Rosa si ritrova così nuovamente da solo al comando entrando negli ultimi 30 chilometri, mentre il gruppo Maglia Rosa si avvicina molto lungo la discesa (dove si registra anche una caduta di Mikel Landa, che tuttavia si rialza velocemente e riesce poi a rientrare), spezzandosi però anche in più tronconi, che si ricompattano solo una volta giunti in pianura. Con la strada che torna a salire, il corridore della Eolo-Kometa mantiene 20″ sul terzetto inseguitore e poco più di 1’30” sul plotone, sempre tirato dalla Ineos Grenadiers, ma poco dopo Dombrowski accelera portandosi dietro Peters, e in breve i due si riportano su Rosa. Lo statunitense rilancia nuovamente ai -18 dalla conclusione, staccando gli altri due e provando a resistere al ritorno del gruppo, dove anche l’UAE Team Emirates si mette a lavorare per aumentare l’andatura.

Il plotone, che in precedenza era andato a riassorbire tutti gli ex componenti della fuga di giornata, va a riprendere anche Sepulveda, Rosa, Peters e, a poco più di 15 chilometri dall’arrivo, Dombowski. Del plotone, però, non fa più parte Wilco Kelderman (Bora-hansgrohe), vittima di una foratura nei chilometri precedenti e costretto due volte a cambiare bici, con il neerlandese che non riesce più a rientrare dopo il secondo cambio per l’alto ritmo imposto da Ineos e UAE. Dopo il traguardo volante di Roccamorice, dove Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) prende anche un secondo di abbuono alle spalle dei compagni di squadra, inizia ufficialmente l’ascesa finale del Blockhaus, che subito vede andare in difficoltà diversi nomi di spessore. Tra questi si segnalano Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl), Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) e, soprattutto, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco), che dunque devono dire addio a qualsiasi ambizione di classifica.

Con la Ineos Grenadiers ad imporre sempre un alto ritmo, quel che resta del gruppo (circa 20-25 uomini) entra così nei dieci chilometri finali. Poco dopo, sono Sam Oomen (Jumbo-Visma) e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) le nuove vittime illustri dell’andatura infernale imposta dalla formazione britannica, con anche la Maglia Rosa Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo) ad andare in difficoltà dopo essersi toccato proprio con il neerlandese ed essere quasi finito a terra. Il capoclassifica è così costretto a inseguire un gruppo che, a 6000 metri dall’arrivo, è formato da Landa, Carapaz, Richie Porte (Ineos Grenadiers), Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), Joao Almeida (UAE Team Emirates), Jai Hindley ed Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), Alejandro Valverde (Movistar), Romain Bardet e Thymen Arensman (Team DSM), ma entrati negli ultimi cinque chilometri è Carapaz a rompere gli indugi e ad attaccare.

Con il campione olimpico rimangono solo Landa e Bardet, mentre a una decina di secondi inseguono Pozzovivo, Almeida, Hindley e Nibali, con il siciliano che però si sfila a 3000 metri dalla conclusione. I tre inseguitori rimasti riescono a rientrare sui tre battistrada, ma subito Landa attacca, portandosi nuovamente dietro Bardet e Carapaz. Ai -2 dall’arrivo, però, Almeida, Hindley e Pozzovivo rientrano nuovamente, con lo scalatore lucano che prova senza successo un’accelerazione. Una volta ripreso, a partire è Bardet, che ancora una volta rimane in testa solo con Landa e Carapaz. Dietro, è Almeida che riporta tutti sotto una volta entrati nell’ultimo chilometro, con i sei che a questo punto decidono di giocarsi il successo allo sprint. Hindley si mette in testa per mantenere un’alta andatura e, a 250 metri dal traguardo, lancia una volata lunghissima, resistendo alla rimonta di Bardet e Carapaz e andando così a conquistare la vittoria. Tra i big della generale, sono Ciccone, Kelderman e Yates a pagare il maggior ritardo, con l’abruzzese che chiude a 9’26” dai primi, il neerlandese a 10’53” e il britannico a 11’15”.

Risultato Tappa 9 Giro d’Italia 2022

Classifica Generale Giro d’Italia 2022

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