Giro d’Italia 2020, Josef Černý festeggia nel giorno delle polemiche

Sorpresa Josef Černý al Giro d’Italia 2020. Il corridore della CCC sfrutta le sue doti da passista per imporsi in solitaria nella accorciata 19ª tappa, che da Abbiategrasso portava il gruppo ad Asti dopo soli 124 chilometri. Alle sue spalle chiude Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling), che nel finale prova una disperata rimonta uscendo dal gruppetto di inseguitori, regolato da Jacopo Mosca (Trek-Segafredo). Arrivato a quasi dodici minuti, il gruppo si è dovuto arrendere dopo un inseguimento iniziale operato dalla sola Bora – hansgrohe di Peter Sagan, che tuttavia non ha potuto tenere il ritmo dei numerosi attaccanti di giornata (difficile definirli del mattino visto che in seguito alle proteste la corsa è partita alle 14:30).

Invariata ovviamente la classifica generale, che vede sempre Wilco Kelderman al comando con 12 secondi di vantaggio sul compagno Jai Hindley e 15 su Tao Geoghegan Hart.

Dopo le tante polemiche, la tappa parte da Abbiategrasso per 124 km complessivi fino all’arrivo di Asti. Appena dopo il via ufficiale scattano con decisione Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec), Josef Cerný (CCC) e Victor Campenaerts (NTT), che guadagnano rapidamente una ventina di secondi sul gruppo. Dietro di loro a quel punto si muove un altro drappello, composto da undici uomini: Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizané), Nathan Haas e Marco Mathis (Cofidis), Iljo Keisse (Deceunicnk-Quick-Step), Simon Clarke e Lachlan Morton (EF), Alex Dowsett (Israel Start-Up Nation), Sander Armée (Lotto Soudal), Albert Torres (Movistar), Jacopo Mosca (Trek-Segafredo) ed Etienne Van Empel (Vini Zabù Brado KTM). Gli inseguitori riescono a ricongiungersi ai battistrada dopo una decina di chilometri, formando un interessante gruppo di 14 uomini al comando. Dietro il gruppo maglia rosa concede al massimo 1’40”, poi si mette a lavorare per mantenere il distacco intorno al minuto con l’azione della sola Bora-Hansgrohe.

La squadra di Peter Sagan continua l’inseguimento solitario fino a circa 60 chilometri dall’arrivo. A quel punto, accorgendosi di inseguire con 3 o 4 uomini una fuga composta da 14, e senza l’aiuto di una Groupama-FDJ che evidentemente si accontenta di difendere la maglia ciclamino, il team tedesco si rialza e, di fatto, lascia che siano i fuggitivi a giocarsi la vittoria di tappa. Il margine sale così immediatamente a 6’30”, rendendo chiaro che non sarà il gruppo a lottare per il successo. Capendo di potersi giocare il successo di tappa, i fuggitivi iniziano le scaramucce. Il primo a provarci è Campenaerts, subito seguito da Mathis. Il duo viene però rapidamente ripreso.

In vista del traguardo volante allungano sei uomini: Pellaud, Campenaerts, Cerny, Armée, Mosca e Clarke. Tra di loro l’accordo non è ottimo, e Cerny riesce a partire a poco più di 20 chilometri dalla conclusione. Il ceco guadagna presto mezzo minuto, mentre alle sue spalle Pellaud si stacca e riesce invece a rientrare Keisse. Gli altri fuggitivi di giornata sono ormai tagliati fuori dalla lotta per il successo, così come il gruppo maglia rosa, che procede ad andatura decisamente blanda con 12 minuti di ritardo.

Alle spalle del portacolori della CCC non si riesce a trovare la giusta intesa per rientrare, con Josef Cerny che può così andare ad imporsi in solitaria, resistendo facilmente nel finale al disperato tentativo di rimonta di Campenaerts, che si prende così un amaro secondo posto, mentre Jacopo Mosca si deve accontentare di vincere la volata per la terza posizione.

Risultato Tappa 18 Giro d’Italia 2020

Classifica Generale

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