Giro d’Italia 2020, fuga vincente per Jan Tratnik! Battuto Ben O’Connor – Joao Almeida guadagna due secondi sul traguardo

Vittoria al termine di una fuga per Jan Tratnik al Giro d’Italia 2020. Lo sloveno faceva parte di un gruppo di 28 corridori che ha animato la sedicesima tappa con un attacco da lontano, ma è stato abile a staccare tutti già a 40 chilometri dall’arrivo, inizialmente insieme a Manuele Boaro (Astana), poi in solitaria. Lo sloveno è stato poi raggiunto in cima all’ultima salita, ai -13 dalla conclusione, da Ben O’Connor (NTT Pro Cycling), con cui si è presentato agli ultimi 800 metri, dove iniziava lo strappo finale che portava al traguardo. Qui Tratnik è stato lesto a saltare l’australiano e a guadagnare pochi metri, che gli sono bastati per trionfare a braccia alzate. Alle spalle dei due, il compagno di squadra Enrico Battaglin conquista il terzo posto, mentre il gruppo Maglia Rosa giunge con quasi 13 minuti di ritardo. Il leader Joao Almeida, però, riesce a sfruttare lo stesso strappo finale per guadagnare due secondi sul traguardo su tutti gli altri.

I primi chilometri scorrono veloci sotto le ruote dei corridori, con numerosi scatti e controscatti vista la grande voglia di fuga che si respira in gruppo. Primo a guadagnare terreno in maniera consistente, mentre alle sue spalle il gruppo si fraziona, è Ruben Guerreiro (EF Pro Cycling), che approccia la prima salita di giornata con un vantaggio di una manciata di secondi su Giovanni Visconti (Vini Zabù Bardo KTM), intenzionato a difendere la sua Maglia Azzurra. Sul siciliano inizialmente si riportano Sergio Samitier e Einer Augusto Rubio (Movistar), Pawel Poljanski e Matteo Fabbro (Borah-hansgrohe), Lawrence Warbasse, François Bidard, Andrea Vendrame e Geoffrey Bouchard (Ag2r La Mondiale), Ben Swift e Salvatore Puccio (Ineos Grenadiers), Fabio Felline e Manuele Boaro (Astana), Ben O’Connor (NTT Pro Cycling), Enrico Battaglin e Jan Tratnik (Bahrain-McLaren), Julien Bernard (Trek – Segafrdo), Joseph Rosskopf e Kamil Malecki (CCC), Alessandro Tonelli e Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), Jefferson Alexander Cepeda e Alessandro Bisolti (Androni – Sidermec), Lorenzo Rota (Vini Zabù – KTM), Stefano Oldani (Lotto Soudal), Valerio Conti (UAE Team Emirates) e James Whelan (EF Pro Cycling).

Il loro ritmo tuttavia non soddisfa il siciliano, che dunque scatta da solo per rientrare sul portoghese. I due guadagnano così rapidamente un minuto sugli inseguitori, andandosi a giocare i punti del GPM con uno sprint molto combattuto a vantaggio di Guerreiro. Mentre il gruppo ormai è distante cinque minuti, i due aspettano la pianura per rallentare e farsi riassorbire dagli inseguitori. In quel momento il gruppo decide di accelerare, riuscendo ad accorciare il proprio distacco a 3’30”, ma in vista della salita successiva rallenta nuovamente, concedendo rapidamente terreno. Il secondo GPM di giornata vede dunque i fuggitivi aumentare nuovamente il proprio margine, con Visconti che scollina per primo dopo una impegnativa volata. Nella pianura che porta verso la terza salita di giornata i fuggitivi continuano a guadagnare, accumulando fino a otto minuti di vantaggio.

L’ascesa di Monteaperta viene affrontata con andatura tranquilla del gruppo, che cede altri 40 secondi alla testa della corsa, dove Guerreiro è vittima di un problema meccanico poco prima del GPM. Visconti quindi riesce a transitare in prima posizione senza problemi, guadagnando altri nove punti. Nel tratto successivo, che porta ad entrare nel circuito finale, il gruppo rallenta ulteriormente, con lo svantaggio che va a superare gli undici minuti. Gap che aumenta nuovamente sul primo passaggio del GPM del Monte di Ragogna, dove Guerreiro è abile ad anticipare Visconti nella lotta per i punti della Maglia Azzurra. Il portoghese prosegue il suo attacco nella successiva discesa, venendo però ripreso qualche chilometro dopo.

Dal gruppo di 28 subito fuoriescono Boaro e Tratnik, che transitano per la prima volta sotto il traguardo con 17 secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga, tra i quali l’accordo è ormai saltato. Sulla seconda salita del Monte di Ragogna, Tratnik saluta Boaro, mentre tra gli altri fuggitivi avvengono parecchi scatti e controscatti, che portano Swift, Tonelli e Bouchard, seguiti successivamente da O’Connor, Battaglin e Malecki ad avvantaggiarsi. Questi uomini transitano al GPM con circa 40 secondi di ritardo dal solitario attaccante, andando successivamente a riprendere Boaro. Il distacco tra lo sloveno e questi sette corridori non cambia nel tratto successivo e neppure al passaggio sulla linea d’arrivo, che indica l’inizio dell’ultimo giro.

Quando comincia l’ultima salita, O’Connor impone un ritmo importante, staccando tutti gli altri e recuperando parecchi secondi su Tratnik, andando a raggiungere lo sloveno proprio in vista del GPM. Dietro di loro, a una quarantina di secondi, transitano Battaglin, Swift e Malecki, ma nel tratto successivo questi tre inseguitori non riescono a riavvicinarsi alla coppia di testa, soprattutto perché il britannico della Ineos non riceve cambi. I due al comando arrivano così a giocarsi la vittoria: O’Connor prova a forzare nello strappo ai -800 metri dal traguardo, ma Tratnik non si fa sorprendere e scatta, staccando l’australiano e tagliando il traguardo a braccia alzate.

Risultato Tappa 16 Giro d’Italia 2020

Classifica Generale

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