Giro d’Italia 2019, Aru: “Tappa Gavia e Mortirolo tremenda! Crono Verona rende imprevedibile sino alla fine”

Fabio Aru parte per le vacanze con la mente al 2019. Finito il primo ritiro stagionale, con l’alba rosa del deserto da vedere quasi come un segno, il corridore sardo vola alle Seychelles per godere il meritato riposo al termine di una stagione dura, fisicamente e mentalmente. Il prossimo anno sarà per lui quello in cui cercare il riscatto dopo due stagioni a fasi decisamente alterne. Staccare completamente la spina, perlomeno il pensiero, appare perciò alquanto complicato.

Il pensiero in questi giorni è soprattutto rivolto al Giro d’Italia 2019, che appare sempre più come il grande obiettivo dell’anno che verrà. Una prova durissima, di cui sottolinea innanzitutto la temibile 16ª tappa, con quei 5700 metri di dislivello a rappresentare probabilmente lo spartiacque tra chi vorrebbe vincerlo e chi potrebbe concretamente riuscirci. “Una tappa tremenda” tanto che “basta un giorno così per rendere duro un Giro”, ancor di più considerando che “arriva dopo il giorno di riposo”.

Ispirato da “un Giro da non prendere sottogamba, perché a Bologna è un attimo prendere un minuto”, il corridore della UAE Team Emirates sembra dunque oramai convinto e certo della sua partecipazione alla Corsa Rosa. “Mi piace che ci sia una partenza esigente e il fatto di dovere farsi trovare subito pronti – aggiunge alla Gazzetta dello Sport – Cercare la condizione per strada è un’arma a doppio taglio, perché rischi di accumulare tanta fatica nei primi giorni”.

Pronto a “studiare quando sarà il momento” le numerose difficoltà da affrontare il Cavaliere dei Quattro Mori ammette infine la “sorpresa” della crono di Verona, che “renderà la lotta per la maglia rosa imprevedibile davvero fino alla fine”. Forse non proprio ideale per lui, ma con anche tante salite da affrontare contro il tempo, per Aru non è un percorso così penalizzante.

Se la Corsa Rosa appare sostanzialmente certa, in realtà il calendario 2019 è ancora da definire. A partire dalle primissime battute, che saranno definite nel primo ritiro stagionale. “Non ne abbiamo ancora parlato – precisa – Potrei partire in Argentina, non lo escluderei e non mi dispiacerebbe”. Che parta alla Vuelta a San Juan, dal 20 al 27 gennaio, o altrove, il 2019 di Fabio Aru sarà tutto da seguire.

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