Giro d’Italia 2018, G.Bennett ci prova sull’Etna: “Io e Pozzovivo eravamo i più forti, sono stato un idiota”

George Bennett tra i più pimpanti al primo arrivo in salita del Giro d’Italia 2018. Se ne parla forse troppo poco, ma il capitano della LottoNL – Jumbo sull’Etna ha dimostrato di avere una grande gamba, apparendo come uno dei più brillanti tra gli uomini di classifica. Il neozelandese ha attaccato a più riprese nella scalata finale verso il celebre vulcano, concludendo la tappa al quarto posto, senza tuttavia essere riuscito a seguire l’allungo di Simon Yates (Mitchelton-Scott) a due chilometri dal traguardo. Grazie a questa prestazione, comunque, il 28enne di Nelson riesce a risalire la classifica, trovandosi ora a 1’11” dalla nuova maglia rosa Yates.

Nonostante ciò, al termine della tappa, Bennett è sconsolato e critico con se stesso per il modo in cui ha condotto l’ultima salita: “Ho corso come un idiota, un fo***to idiota – ha ammesso senza mezzi termini, come spesso gli accade – Ho attaccato troppe volte, ero troppo sicuro, e quando Yates è partito ci avevo già provato tre volte. Sono deluso da me stesso. Eravamo solo io e Pozzovivo ad attaccare,  eravamo probabilmente più forti degli altri, ma loro sono stati più furbi. In ogni caso Chaves e Yates hanno meritato di vincere”.

Molto duro con se stesso, il vincitore del Giro di California 2017 può consolarsi col fatto di aver dimostrato in queste prime sei tappe di avere il ritmo dei migliori e che, per la lotta alle primissime posizioni, sarà meglio tener d’occhio anche lui. La prova del nove è attesa il prossimo weekend. Intanto, ringrazia chiaramente la squadra per averlo tenuto al sicuro sinora, con un contributo importante anche ieri, grazie a Robert Gesink, che dopo aver tentato la fuga ha contribuito a inseguire scremando il gruppo dei migliori in un momento decisivo.  “Robert ha fatto un gran lavoro, quando li abbiamo ripresi gli ho detto di andare a tutta e lui è andato fortissimo – conclude – Son stati sei giorni caotici, non posso ringraziare abbastanza la squadra per quello che hanno fatto per me”.

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