Androni – Sidermec, Gavazzi: “Vogliamo dimostrare di meritarci il Giro”

Francesci Gavazzi ha iniziato la stagione in maniera molto positiva. Nonostante non sia riuscito ad alzare ancora le braccia al cielo il portacolori della Androni – Sidermec ottenendo già sei piazzamenti nella Top10, balzando anche al comando del ranking individuale della Ciclismo Cup dopo tre prove. Ora per il lombardo l’asticella si alza con la partecipazione alla Tirreno – Adriatico 2017 e poi successivamente alla Milano – Sanremo 2017 con l’obiettivo e la speranza di portare a casa qualche buon risultato anche in queste due corse.

Quali sono le sensazioni per la Tirreno?
Le sensazioni sono buone sia per me che per la squadra. Abbiamo dimostrato fin da inizio stagione il nostro valore. Speriamo di continuare a raccogliere piazzamenti e magari vittorie.

C’è qualche tappa in particolare in cui ti piacerebbe far bene?
Quella più adatta a me è quella di Pomarance. È un bellissimo arrivo e rispetto all’anno scorso è forse leggermente più facile. Questa cosa non mi dispiace e vorrei far bene anche se sono consapevole dei corridori al via di questa corsa e quindi bisognerà fare i conti con i vari campioni al via. Comunque personalmente è quella che mi piace di più.

Ti sei posto degli obiettivi personali in generale per questa stagione?
Obiettivi fissi non me li sono posti. Voglio andar forte ed esser competitivo tutta la stagione, raccogliendo il maggior numero possibile di risultati. Ovviamente in corse come Tirreno o la Sanremo la voglia di farmi notare è forte. Nonostante ciò non c’è nessuna corse in particolare che ho segnato con il cerchietto rosso.

C’è magari un sogno maglia azzurra in vista dei Campionati del Mondo?
Sarebbe la conseguenza di aver fatto una stagione ottima e di aver una buona condizione nel finale di stagione, soprattutto nelle corse italiane che sono quelle che interessano noi quest’anno. Sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione andata bene. Il sogno nel cassetto di indossare la maglia azzurra c’è sempre. Avendo fatto già due Mondiali posso dire che quella è la corsa delle corse. Tornarlo a correre con una maturazione diversa rispetto al passato sarebbe molto bello. Non è però una prerogativa.

Già dall’anno scorso avevi iniziato ad assumere il ruolo di guida per i corridori più giovani. Quest’anno con la partenza di alcuni corridori assumi ancora maggiormente questo ruolo
Sicuramente quest’anno sono uno dei più esperti in questa squadra. Ci sono tanti giovani in questa squadra quest’anno, l’età media si è scesa notevolmente. Questo nuovo ruolo però non mi spaventa, ma mi dà nuovi stimoli. Vedi giovani che hanno voglia di imparare e con tanto entusiasmo. Questo è un lato che mi piace e mi motiva ancora di più. Ai giovani consiglio di non mollare perché ci si può magari trovare in delle squadre in cui non si ha spazio mentre poi in altri contesti più piccoli riesci a sentirti a casa e dare quel qualcosa in più rispetto a prima. Bisogna però sempre fare la vita da corridore, con dei sacrifici e avendo sempre la voglia di allenarsi.

Quanto è forte ancora oggi il rimpianto per non poter correre il Giro d’Italia?
Per me e soprattutto per la squadra sarebbe stato importantissimo fare il Giro d’Italia. Soprattutto dopo che eravamo stati esclusi già l’anno scorso. Così non è successo e siamo andati avanti. Anzi forse anche questa è stata una spinta in più per iniziare bene quest’anno. Vogliamo dimostrare di meritarci il Giro. Se ci riusciamo con la Ciclismo Cup sarebbe ancora meglio perché toglieremo tanti dubbi ed incertezze, senza dover aspettare gennaio 2018 per sapere se partecipiamo alla corsa o no.

In questi ultimi anni hai ottenuto tantissimi piazzamenti. Ti possiamo considerare ormai il re dei piazzamenti?
Diciamo che negli ultimi anni sono spesso lì, ma faccio più fatica del dovuto a vincere. L’importante però è essere lì poi ci sono tante situazioni particolari per cui uno non riesce a vincere. Ad esempio a Larciano domenica scorsa se qualcuno chiudeva sulla fuga avrei vinto, così come in Francia quando ha vinto Cattaneo ho vinto la volata ed ho ripreso due dei quattro fuggitivi. Quindi alla fine c’è un po’ di sfortuna, mentre in altre occasioni mi manca qualcosina a me magari, ma alla fine non mi lamento.

Questa tua costanza di rendimento si vede nel primato in Ciclismo Cup. Sei felice di ciò?
È sicuramente importante anche se forse lo è ancora di più la buona posizione nella classifica a squadre in ottica WildCard Giro d’Italia. La Ciclismo Cup però si vince a fine stagione e per riuscire a conquistare il successo finale bisogna portare a casa la vittoria nelle corse.

Cambieresti qualche piazzamento per una vittoria?
Sicuramente. Cambierei tanti piazzamenti per qualche vittoria in più (ride ndr). Stiamo cercando di lavorare per far si che ciò avvenga e cambiare il trend.

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