Vuelta al Táchira 2025, il 42enne José Rujano torna a gareggiare dopo 4 anni e si trova come compagno di squadra il figlio 23enne: “Voglio dimostrare che posso ancora dare qualcosa sulla bici”

La Vuelta al Táchira 2025, la corsa venezuelana inserita nel calendario UCI di categoria 2.2 che è iniziata nella notte italiana fra domenica 12 e lunedì 13 gennaio, ha una particolarità abbastanza insolita (ripetendo così quanto i due avevano fatto già qualche anno fa). Fra i partecipanti ci sono infatti due corridori decisamente vicini dal punto di vista dei rapporti personali. Uno è Jeison José Rujano, 23enne venezuelano che ha trascorso le ultime tre stagioni in Europa, correndo sulla scena dilettantistica spagnola, e l’altro è José Rujano Guillen, che di Jeison è il padre e che ha alle spalle un passato agonistico decisamente intenso.

Rujano senior, che compirà 43 anni fra un mese, è stato uno degli scalatori più brillanti della scena internazionale nel primo decennio del XXI secolo, riuscendo anche a salire sul podio finale del Giro d’Italia 2005. Ora, a distanza di quattro anni dall’ultima gara ufficiale affrontata, ha deciso di prendere il via della Vuelta al Táchira 2025, tornando così ad appuntarsi un dorsale sulla schiena: “Ci ho pensato molto e mi sono sottoposto a una serie di sfide, fra cui quella di perdere otto chili di peso – le parole del corridore riportate da La Nación – Tutto con il fermo proposito di compiere il mio dovere verso me stesso e verso mio figlio Jeison, ma soprattutto per dire al mondo che posso ancora dare qualcosa  in sella a una bicicletta”.

Padre e figlio Rujano, nell’ambito della corsa venezuelana, difendono i colori della stessa squadra, la dilettantistica Jimm Santos Triple Gordo: “Mio figlio impara da me, ma io imparo da lui – aggiunge il 42enne, che ha in bacheca tre vittorie di tappa al Giro, ottenute sotto la direzione di Gianni Savio – Con tutta la tecnologia che c’è di questi tempi, la preparazione di un ciclista è molto diversa da quella dei miei tempi e così mi sono preparato per questo ritorno in maniera diversa rispetto al passato. Spero che non deluderò nessuno, soprattutto mio figlio Jeison“.

Il corridore visto in Europa con le maglie di Colombia-Selle Italia, Quick-Step Innergetic, Unibet, Caisse d’Epargne, Androni Giocattoli-Diquigiovanni e, in ultimo, Vacansoleil, in carriera ha vinto quattro volte la Vuelta al Táchira e non nasconde la speranza di vincerne una quinta. Intanto, la prima tappa, senza le sue amate salite, lo ha visto chiudere con il gruppo principale. Ne restano altre sette, chissà che non riesca a riesca a regalare ancora qualche scatto dei bei tempi…

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