Giro di Turchia, Nacer Bouhanni e l’Arkéa chiedono 6,9 milioni di euro di risarcimento agli organizzatori dopo la caduta dell’edizione 2022
Nacer Bouhanni ha deciso di appendere la bicicletta al chiodo alla fine della stagione 2023. Il velocista francese ha vissuto mesi difficili, non riuscendo più a tornare ai suoi livelli migliori dopo i tanti incidenti patiti nell’arco della carriera. Uno di questi, però, lo ha segnato particolarmente, al punto tale da volersi rivalere sugli organizzatori della corsa durante cui si è verificato. Bouhanni, che all’epoca vestiva la maglia dell’Arkéa-Samsic, è rimasto infatti segnato dalla caduta avvenuta nei chilometri finali della seconda tappa del Giro di Turchia 2022.
Nell’occasione, in francese riportò una frattura vertebrale, dopo un incidente causato da una persona che stava assistendo alla gara e che entrò nella sede stradale al momento del passaggio degli atleti. Per questo, il corridore e la sua (ex) squadra hanno deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti degli organizzatori della manifestazione, che è peraltro la Federazione ciclistica turca.
Secondo quel che riporta L’Equipe, Bouhanni ha inoltrato una richiesta di risarcimento danni di 2,7 milioni di euro, mentre l’Arkéa, attraverso la società che ne è proprietaria, ovvero la SAS Pro Cycling Breizh, ha chiesto 4,2 milioni di euro. “Quella caduta ha distrutto la mia carriera nel momento in cui stavo tornando ai miei livelli migliori – le parole di Bouhanni – Da quel momento, non sono stato più lo stesso sul piano mentale e anche fisicamente, sulla bicicletta. Non sono più riuscito a superarla, dopo aver passato mesi in cui non ero più in grado di fare nulla”.
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