CicloMercato, Grijalba verso il ritiro: “Un conto è non guadagnare, ma perdere dei soldi è diverso”

Fernando Grijalba è un corridore che in Italia è sconosciuto ai più. La storia dello spagnolo però è molto simile a quella di molti altri corridori che, dopo esser passati professionista molto giovani, non sono riusciti a confermarsi. Dopo i primi due anni sotto le aspettative alla Caja Rural –  RGA, il corridore di Valladolid non è stato confermato dalla formazione spagnola, finendo prima alla Inteja-MMR Dominican Cycling Team e poi quest’anno alla Kuwait – Cartucho.es, in squadra con Davide Rebellin. Con quest’ultima squadra Grijalba è riuscito in parte a rilanciarsi, centrando una vittoria e diversi buoni piazzamenti, soprattutto nel calendario asiatico. Nonostante ciò nessuna squadra europea lo ha cercato per la prossima stagione e, di conseguenza, lo spagnolo a breve appenderà la bici al chiodo.

A svelare i motivi dietro questa decisione è lo stesso Grijalba ai microfoni di Marca: “Il problema principale è avere una stabilità economica e questo è un grande problema nel ciclismo. È un mondo molto bello e redditizio, ma a livello Continental la situazione è molto precaria. Se non fosse per il livello alto della squadra ed i risultati che avevamo ottenuto, pensavo di ritirarmi lo scorso luglio. Una cosa è non guadagnare, ma perderci è un discorso diverso“.

Un problema comune a molti, che spesso viene fuori nell’ambito continental, una categoria che non è propriamente ascritta al professionismo, con alcune realtà che non possono permettersi di offrire stipendi professionali ai propri corridori. Spesso, dunque, i corridori tentano fortuna all’estero, ma la sorte non sempre è delle migliori, come dimostra l’esperienza del corridore iberico, che non vuole continuare senza garanzie. “Ho ricevuto delle offerte solo da squadre asiatiche – aggiunge l’ex Caja Rural – Nonostante una buona stagione nessuna squadra spagnola mi ha voluto dare una possibilità”.

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