Mondiali Gravel Veneto 2022, Daniel Oss: “Se ho pensato anche di poter vincere? Un po’ ci ho sperato. Ma avevo dato tutto”

Daniel Oss sul podio dei Campionati Mondiali di Gravel Veneto 2022. Come tanti altri corridori provenienti dal ciclismo su strada, il corridore trentino della TotalEnergies ha voluto cimentarsi in questa recente disciplina partecipando alla prima edizione della rassegna iridata a essa dedicata, nella quale è riuscito a cogliere una bella medaglia d’argento alle spalle del vincitore Gianni Vermeersch. Il 35enne, che si era avvantaggiato a più di 150 chilometri dalla conclusione assieme al belga, non è poi riuscito a seguire quest’ultimo nei chilometri finali, tagliando il traguardo di Cittadella con un distacco di 43″ ma difendendo la seconda posizione dalla rimonta degli inseguitori, regolati da Mathieu Van Der Poel.

“Il lotto di partenti era qualificato e quindi non era facile gestire la corsa, anche se non eravamo in tanti alla partenza – ha dichiarato Oss – Inoltre, la condotta di gara non si poteva prevedere, pensavamo sarebbe stato un po’ come un’avventura. Abbiamo sfruttato la situazione, perché ben presto si è frammentato il gruppo, chi era davanti era favorito. È nata una fuga a 2, sarebbe stata meglio se fossimo stati in 3 o 4. Si è evoluto tutto in modo strano. Lui (il belga Vermeersch) è stato più forte e bravo nel tecnico“.

“Negli ultimi 10 chilometri, nel single track ho perso metri e poi il gap è cresciuto. Semplicemente avevo dato tutto – ha proseguito il trentino – Ho sofferto tantissimo, al di là della fuga, non è facile gestire una corsa a 300 watt medi, in pratica come una Roubaix. Se ho pensato anche di poter vincere? Un po’ ci ho sperato, a 30 km dalla fine. Volevo anticipare, ma lui aveva una buona gamba”.

“Cosa vuol dire nella mia carriera questo risultato? Sono vecchiotto e non ho grandi aspettative. Ero curioso per l’evento e volevo esserci per capirne le dinamiche. Si apre un nuovo mondo satellite del ciclismo. La specialità non è né strada né mtb, ma una cosa nuova che deve essere capita. Il gravel ha un futuro ed è un modo diverso di pensare la bicicletta, sia a livello industriale che per il resto”, ha concluso il 35enne.

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