CPA, Adam Hansen si candida alla presidenza dell’assocorridori

Adam Hansen ufficialmente candidato presidente del CPA. Il consiglio direttivo dell’associazione mondiale dei corridori  si è riunito in questi gioni per convalidare le candidature alle prossime elezioni del 17 marzo, alle quali non parteciperà quest’anno Giannu Bugno, che dopo 14 alle redini ha deciso di lasciare. Il primo nome ad emergere è quello dell’ex corridore australiano, diventato noto nel mondo del ciclismo soprattutto per la sua sfida di completare consecutivamente 20 GT, un record che appare molto difficile da battere. Impegnato spesso in prima linea del gruppo nelle battaglie che hanno segnato i suoi anni da professionista, è stato spesso referente per il CPA in gara, portando anche la sua esperienza come ingegnere informatico al servizio del gruppo.

Fondatore e presidente dell’AAPC (Australian Association of Professional Cyclists) è una personalità poliedrica che mischia programmazione, composizione, elettronica, stampa 3D, ingegneria, risoluzione di puzzle e, ovviamente, sport, candidandosi ora per la prima volta ad un ruolo di vertice nella società ciclismo. L’elezione del nuovo presidente CPA si terrà il 17 marzo, alla vigilia della Milano-Sanremo e del Trofeo Binda, in presenza all’Hotel Le Favaglie o da remoto tramite l’app MyCPA

“Avendo corso ai massimi livelli per quasi 15 anni penso di avere l’esperienza giusta per ambire a questo ruolo – spiega Hansen – Stagione dopo stagione ho sviluppato una profonda comprensione delle sfide e delle opportunità che i sindacati devono affrontare oggi. Desidero garantire a tutti i ciclisti diritti e benefici equi e condizioni di gara sicure» ha spiegato Hansen alle cicliste e i ciclisti che tra due settimane esprimeranno il proprio voto nell’assemblea generale del CPA”.

“In qualità di presidente del CPA – aggiunge – porterei una visione di un’organizzazione dinamica e inclusiva che fa leva sui punti di forza dei suoi membri per raggiungere obiettivi condivisi. Credo che una leadership efficace richieda non solo la capacità di ispirare e motivare gli altri, ma anche di costruire relazioni solide, risolvere i conflitti e prendere decisioni informate – assicura l’ex professionista australiano nella sua lettera di candidatura. – Confido nella mia capacità di lavorare in modo collaborativo con il consiglio direttivo, il personale e gli iscritti per attuare questa visione e guidare un cambiamento positivo. Mi impegnerò a promuovere una cultura di apertura, trasparenza e inclusione e a costruire un sindacato che rappresenti realmente le esigenze e gli interessi di tutti i suoi iscritti”.

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