CDM Ciclocross, il resoconto dell’organizzatore Tomas Van Den Spiegel: “Il ciclocross deve reinventarsi”
Il ciclocross riuscirà a diventare uno sport olimpico? Ma soprattutto, cosa avranno pensato ieri al CIO (Comitato Olimpico Internazionale) dopo aver visto la prova di Coppa del Mondo CX sulla neve? Domande che in molti si stanno ponendo ma, soprattutto son domande che in questi mesi offuscano la mente dell’organizzatore di Flanders Classics, Tomas Van Den Spiegel. Dopo il largo successo riscontrato in termini di spettatori presenti ieri a Vermiglio, e quello ottenuto tramite copertura televisiva, gli ideatori stanno lavorando per apportare dei cambiamenti in questa disciplina altamente spettacolare.
Soddisfatto dell’evento appena terminato, Van Den Spiegel ha dichiarato: “Negli ultimi dieci anni non si era mai parlato così tanto di ciclocross come in questa corsa, attraverso la neve e il ritorno in Italia. É vivo e dobbiamo supportarlo”. Il CEO di Flanders Classics ha poi indirizzato la conversazione sul tema olimpico: “Dobbiamo avere il coraggio di sognare, il ciclismo è uno sport invernale , ma per i Giochi questa disciplina deve poter continuare su neve e ghiaccio. Sta solo a noi dimostrare che sia possibile”.
Per l’organizzatore l’obiettivo deve essere raggiunto entro il 2030: “Questa è sicuramente l’ambizione. Il ciclocross deve reinventare. Altrimenti nel 2030 rischia di essere emarginato. Quindi dobbiamo essere ambiziosi”.
Secondo il belga, i cambiamenti non devono avvenire solo in chiave olimpica ma anche nei calendari che si stanno svolgendo in questi anni: “Flanders Classics non vuole più limitare il ciclocross all’arrancare nel fango fiammingo. Dobbiamo avere il coraggio di guardare oltre. Molti CX nelle Fiandre hanno diritto d’esistere ma dobbiamo avere una visione d’insieme del calendario.
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