UCI, David Lappartient difende il calendario: “Abbiamo rispettato la storia del Giro mantenendo le tre settimane. Sono ottimista sui Mondiali in Svizzera”

Il presidente dell’UCI David Lappartient difende dalle critiche il nuovo calendario WorldTour. Nonostante alcune incognite ancora da risolvere, che riguardano soprattutto gli Europei e i Mondiali, l’UCI è riuscita a ricollocare i numerosi eventi annullati a causa dell’epidemia del coronavirus, pur con diverse sovrapposizioni. E proprio l’accavallarsi di più corse, soprattutto in concomitanza del Giro d’Italia 2020, ha fatto nascere diverse critiche al massimo organo del ciclismo mondiale, accusato da più parti di essere stato troppo accondiscendente con il Tour de France a discapito di altri appuntamenti.

Il calendario non è perfetto, ma è la più razionale delle sistemazioni, frutto di una decisione collettiva, la migliore che avremmo potuto prendere – le parole del numero uno dell’UCI riportate da La Repubblica – Il mio passaporto è francese ma io sono il presidente dell’UCI, rappresento tutto il mondo del ciclismo e devo occuparmi del bilanciamento complessivo delle mie decisioni. Il Tour è la corsa più importante, e non lo dico perché sono francese, ma perché è un dato di fatto. Il 50% della copertura televisiva globale per i team si realizza durante il Tour de France. Sia il Giro che la Vuelta volevano ottobre. In una situazione normale non avrei mai inserito le Classiche durante il Giro, ma era impossibile posizionare il Giro delle Fiandre ad agosto e la Roubaix a novembre per il tipo di corsa e il tipo di corridore che richiedono. Prendiamo domenica 25 ottobre, con l’ultima tappa del Giro, la sesta della Vuelta e la Roubaix. I tre organizzatori sono persuasi a non sovrapporre durante la giornata, nelle stesse ore, le loro gare. È una cosa possibile”.

Lappartient ammette che è stata presa in considerazione anche la riduzione del Giro d’Italia così come avvenuto per la Vuelta a España: “Era una possibilità, ma Paolo Bellino di Rcs è sempre stato chiaro: noi vogliamo le canoniche tre settimane con quattro weekend. Abbiamo avuto rispetto per la storia e la grandezza del Giro“. Inoltre, afferma che: “Partire da Siena (con la Strade Bianche, ndr), a inizio agosto, sarebbe un bellissimo messaggio di speranza e di vittoria. L’Italia è stato il primo paese europeo interessato pesantemente dal coronavirus”.

Infine, nonostante i dubbi degli ultimi giorni, si dice ottimista sulla possibilità di correre i Mondiali in Svizzera: “Siamo ottimisti, nonostante le comprensibili difficoltà, di poter svolgerli a Aigle e Martigny in quelle date. È la prima volta con una sola settimana tra Tour e Giro ed è possibile che tutti i grandi corridori da corse a tappe siano in ottima forma e questo potrebbe trasformare il prossimo Mondiale in uno dei più belli degli ultimi quarant’anni, simile a quello di Sallanches 1980″.

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