Strade Bianche 2023, Mathieu Van Der Poel arriva da favorito: “È motivato e sta molto bene”

Sarà Mathieu Van Der Poel il grande favorito della Strade Bianche 2023. Se Tadej Pogacar e Wout Van Aert hanno nei giorni scorsi annunciato che non saranno al via della classica senese, il leader della Alpecin – Deceuninck è confermatissimo al via di una corsa che ha già vinto nel 2021 e che ha più volte confermato di amare particolarmente. Il corridore neerlandese farà così il suo esordio su strada sabato 4 marzo dopo circa un mese dal successo iridato nel ciclocross, con il quale ha concluso la sua stagione invernale prima di iniziare a dedicarsi alla strada. Il ritiro in Spagna è dunque ormai concluso e sta per iniziare la trasferta italiana verso la Milano – Sanremo, che prevede anche una nuova partecipazione alla Tirreno – Adriatico.

“È difficile giudicare se Mathieu sia forte come quando vinse la Strade Bianche nel 2021, ma posso dire che sta molto bene – spiega Christophe Roodhooft per Het Laatste Nieuws – È motivato, in salute, ha potuto allenarsi bene e ha avuto pochi disturbi fisici. Dopo il Mondiale CX si è preso una vacanza e poi ha trascorso due settimane in altitudine al Syncrosfera (dove forniscono anche camere iperbariche, ndr). La Strade Bianche è una corsa difficile, ma anche abbastanza prevedibile. Non importa quanto sia forte il gruppo, alla fine i migliori andranno in testa”.

Dopo le delusioni della formazione che ha trascinato nel WorldTour nel week-end di apertura a cui non ha chiaramente partecipato, il suo ritorno alle corse potrebbe essere il momento per suonare la carica e riportare il team su quelli che erano ormai i suoi abituali standard, a prescindere dalla sua presenza. “La nostra partenza è mediocre e le altre squadre stanno facendo bene, ma non è che stiamo piangendo in un angolo – commenta il direttore sportivo belga dopo un inizio di stagione non proprio entusiasmante – In fin dei conti, i nostri leader hanno corso a malapena. In totale dodici dei nostri corridori hanno dormito in quota. Lo facciamo per puntare ancora più in alto nelle gare che contano per noi, ma questo ha anche delle conseguenze”.

Per la formazione fiamminga non è dunque ancora chiaramente il momento dei bilanci, né di fasciarsi la testa: “Potremo dire solo dopo: siamo stati stupidi o abbiamo fatto la cosa giusta. Se anche marzo e aprile saranno deludenti, dovremo ripensare alla nostra strategia, ma nel giro di due settimane il mondo potrebbe apparire completamente diverso”.

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