Soudal-QuickStep, l’orgoglio di Patrick Lefevere per l’esordio vittorioso di Paul Magnier: “Non spendiamo come gli altri, facciamo un buon lavoro con gli osservatori”

Due neoprofessionisti, uno di 19 e uno di 21 anni, affrontano la prima gara della loro carriera fra i “grandi” e chiudono rispettivamente al primo e al terzo posto. È quello che è successo al francese Paul Magnier e allo statunitense Luke Lamperti, che hanno regalato larghissimi sorrisi alla Soudal-QuickStep in occasione del Trofeu Ses Salines-Felanitx, seconda prova della Challenge Mallorca 2024. A sorridere più di tutti, diretti protagonisti a parte, è probabilmente il direttore generale della squadra WorldTour belga, Patrick Lefevere, che si è goduto la giornata maiorchina.

“È una bella vittoria, per essere l’inizio di stagione – le parole di Lefevere raccolte da GCN – Prendiamo solo giovani forti e non spendiamo come fanno altre squadre, ma lavoriamo semplicemente con i nostri scopritori di talenti. Avevamo da tempo un contatto in essere con Magnier. Lui è un bravo ragazzo e un ottimo atleta. E quest’anno in organico ne abbiamo sette così…”.

Lefevere sottolinea: “Se siamo stati sottovalutati dalla stampa in queste settimane? Non sta a me dirlo. Intanto, queste sono le prime corse che facciamo in Europa e di sicuro so che vincere aumenta la determinazione. Non mi interessa quale corridore vinca, l’importante è che chi vince indossi la nostra maglia. Questi ragazzi devono ancora imparare, ma lo sanno fare molto rapidamente. Sì, è solo la Challenge Mallorca, ma qui ci sono già ottimi corridori. Magnier? Arriva dalla mountain bike, e quindi iniziare su strada con una vittoria è speciale. Lui in allenamento ha già provato a far volate con Tim Merlier e lo ha battuto due-tre volte. Sarà solo allenamento, ma si sono sfidati seriamente e di certo sono buoni segnale”.

Il dirigente belga parla poi di una delle stelle già affermate della sua squadra, Julian Alaphilippe, recentemente buon protagonista al Tour Down Under 2024“Lì abbiamo fatto buone cose. Non siamo andati male, ma neanche benissimo. Abbiamo visto Julian al livello che ci aspettiamo e penso che possa tornare dall’Australia sapendo che può tornare a vincere. Mi ha promesso che se avesse avuto un altro inverno a disposizione per prepararsi sarebbe riuscito a tornare al suo livello migliore. Spero che non abbia guai quest’anno e che possa essere al meglio al Giro delle Fiandre. La corsa del 2020, quando poi ha avuto l’incidente con la motocicletta, la ricordo ancora: sono sicuro che quel talento non se n’è andato”.

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