Ef Education-Easy Post, Richard Carapaz non si nasconde: “Andrò al Tour de France per stare con i migliori, punto alla classifica generale”

Richard Carapaz vuole stare “lì, con i migliori”. Una dichiarazione di intenti non da poco per l’ecuadoriano, che nella sua agenda ha messo il Tour de France 2024, da affrontare con obiettivi di classifica generale. Il corridore della Ef Education-EasyPost è molto fiducioso sulle sue possibilità, anche più del direttore generale della sua squadra, Jonathan Vaughters, che nelle scorse settimane ha fatto sapere che gli obiettivi del corridore, in ambito Tour, andranno valutati in base alle sue condizioni e a quelle dei grandi nomi annunciati al via, ovvero Jonas Vingegaard, Tadej Pogačar, Primož Roglič e Remco Evenepoel. 

“Io mi sento ancora ai vertici del ciclismo mondiale – le parole di Carapaz in un’intervista concessa a Primicias – Ho ancora molto da dare e ogni anno cerco di migliorare. So che ho ancora un paio d’anni per lottare per le classifiche generali, che è sempre stata la cosa che mi piace di più. Quest’anno al Tour de France saremo tutti al massimo e quindi sarà una bella battaglia, per gli spettatori e per noi stessi. Io voglio essere lì, a lottare con Remco, Vingegaard, Pogačar e Roglič”.

Un’idea sul percorso della Grande Boucle? “Le cronometro non mi preoccupano. Tra l’altro l’ultima ha parecchia salita ed è un percorso che fa per me. Poi, ci sono diversi arrivi in salita e penso che il Tour di quest’anno sia ancora più difficile dell’anno scorso. Credo di avere una buona opportunità e spero stavolta di avere meno sfortuna, oltre che di arrivare in buona forma all’appuntamento. Nel 2023 stavo bene, ma la caduta della prima tappa ha pregiudicato ogni obiettivo. Da quell’incidente, comunque, ho imparato tante cose”.

Carapaz ha anche altri programmi per la stagione: “Punto molto alle Classiche delle Ardenne e poi penso che farò anche la Vuelta a España 2024 – rivela l’ecuadoriano – Inoltre, ci sono le Olimpiadi di Parigi 2024. Avrò l’opportunità di tornare ai Giochi (di cui è detentore dell’oro della prova in linea, vinto a Tokyo 2020 – ndr) e per me sarà sempre un orgoglio rappresentare il mio Paese. Il percorso stavolta è diverso, un po’ più da classica per gente veloce, ma poter tornare alle Olimpiadi, per difendere il titolo, mi emoziona già adesso”.

Il vincitore del Giro d’Italia 2019 ha parlato anche della situazione del ciclismo nel suo Paese: “Tutto quel che ha fatto la mia generazione di corridori sembra che non sia servito – le amare riflessioni di Carapaz – Secondo me, in Ecuador siamo tornati indietro. Negli ultimi anni si è aggiunto un solo corridore nuovo al WorldTour (Harold Martín López, con l’Astana Qazaqstan, giusto quest’anno – ndr). Ma è un solo, quando avrebbero dovuto essere almeno 4 o 5. Il talento in giro c’è, ma si sta perdendo, perché a molti giovani promettenti manca il sostegno. Il ciclismo è uno sport in cui bisogna investire sui ragazzi giovani”. 

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