INEOS, Pavel Sivakov cerca nuovi obiettivi: “Perché non provare il Tour?”. E per il Mondiale “l’unica opzione è attaccare molto prima del traguardo”

In una stagione che ha segnato un importante cambio generazionale nel ciclismo mondiale, Pavel Sivakov ha rappresentato una delle novità più interessanti. Il russo, classe 1997 come il compagno di squadra Egan Bernal, ha saputo fare importanti passi in avanti nel corso del secondo anno da professionista con il Team INEOS. Ha infatti disputato un Giro d’Italia da capitano molto generoso, anche se chiuso a quasi nove minuti dal vincitore Carapaz. Tornato a correre a inizio agosto, ha vinto il Giro di Polonia e concluso il Tour of Britain al quarto posto, non più tardi di tre giorni fa. Una stagione più che positiva quindi, che lo proietta verso nuovi obiettivi.

In un’intervista a Cyclingnews, ha affermato che nel 2020 potrebbe cercare di entrare nella selezione per il Tour de France: “Analizzeremo la stagione, una volta terminata, con tutta la squadra e gli allenatori, ma sicuramente voglio progredire. È fantastico in ogni caso fare la Vuelta o il Giro, ma perché non provare il Tour? Potrebbe essere un altro enorme passo nel mio processo di crescita. Vedremo”.

Non sembra quindi essere la sua priorità quella di tornare al Giro per migliorasi: “Secondo me, è stato grandioso e ho dimostrato molto a me stesso al Giro. Ma per ora, per esempio, se torno al Giro e cerco un’altra top 10 o top 5, va bene, ma è davvero quello che voglio?” si è chiesto. Pensa quindi che, per diventare un vero leader, sia il momento “di andare ad aiutare i compagni a vincere e imparare da loro”. Si sente pronto per questo ruolo: “Fisicamente, sono migliorato molto in salita e, nel complesso, mi sento più forte. Mi sento come se potessi fare la gara ora e non solo stare a ruota come l’anno scorso”.

Il suo prossimo obiettivo è ora il Campionato del Mondo nello Yorkshire: “Farò la prova a cronometro e la corsa su strada – ha confermato – Sto mirando a migliorare nella cronometro, dato che sarebbe un passo avanti anche per i Grandi Giri. Nella corsa su strada, farò del mio meglio”. Proverà soprattutto a rimanere con i migliori nel finale, e poi si vedrà se ci sarà margine per inventarsi qualcosa: “Per me, questa è l’unica opzione, provare ad attaccare molto prima del traguardo. Se aspetto, quelli come Mathieu van der Poel mi distruggeranno”.

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