Ineos, Nicolas Portal sul 2020: “È stato Carapaz a voler venire da noi. Dobbiamo pensare al futuro con lui, Sivakov e Bernal”

Il Team Ineos si prepara alla prossima stagione con uno sguardo rivolto al futuro. Infatti, all’interno dello squadrone britannico, accanto ai veterani Geraint Thomas e Chris Froome, il cui obiettivo sarà quello di recuperare per il prossimo Tour de France 2020, sono presenti molti corridori giovani, sia già affermati come Egan Bernal, che attesi da ulteriori conferme e da un ruolo sempre più importante, come Pavel SivakovTao Geoghegan HartIvan Sosa. A questi va ad aggiungersi il vincitore dello scorso Giro d’Italia, Richard Carapaz che, lasciata la Movistar, si appresta a cominciare la sua nuova avventura con il team britannico.

Nonostante il numero totale delle vittorie del 2019 sia calato rispetto all’anno precedente il direttore sportivo Nicolas Portal è comunque soddisfatto della stagione appena andata in archivio: “Bisogna guardare l’aspetto qualitativo delle vittorie, – le sua parole a Cyclism’actu – chi vince, come. Sappiamo che il nostro team è orientato alle gare a tappe. Abbiamo continuato a vincere importanti gare a tappe: la Parigi-Nizza, il Giro di Svizzera. Durante il Tour de France, la gara dell’anno, abbiamo fatto primo e secondo, il che è davvero incredibile. È la terza volta che siamo riusciti a mettere due dei nostri leader sul podio ed è la seconda volta che abbiamo fatto primo e secondo da quando nel 2012 ci eravamo riusciti con Wiggins e Froome. È incredibile, sapendo che ogni anno la competizione si fa più dura”.

All’interno della squadra britannica si stanno affermando ciclisti giovani accanto ai leader più esperti, forse un passaggio di consegne interno: “Forse, in ogni caso, abbiamo ancora i nostri corridori che sono lì per correre, corridori esperti che hanno ancora qualche anno davanti a loro. Per diversi motivi, quest’anno non hanno funzionato bene. Geraint Thomas ha avuto un inverno piuttosto complicato. Quando vinci il Tour de France, la prima volta, è abbastanza difficile tornare e dedicarti completamente al tuo lavoro. Ci sono molti obblighi, non sei più la stessa persona anche se vuoi rimanere la stessa. Froome ha avuto davvero sfortuna con sua grave caduta al Giro del Delfinato. Altri ciclisti sono andati un po’ meno bene come Michal Kwiatkowski, ma è così non puoi sempre essere al massimo”.

“Quest’anno abbiamo visto giovani affamati che sono riusciti a fare cose incredibili – ha continuato il direttore sportivo – Sta succedendo qualcosa, questo è certo. Questo è ciò che vogliamo in ogni caso. Sapevamo che Egan fosse un atleta che avrebbe potuto vincere già a 20-21 anni. Ci vorrà ancora uno o due anni per corridori come Ivan Sosa, Ganna o Pavel (Sivakov,ndr), ma vediamo che lavorano molto e che stanno già vincendo. Speriamo che la transizione vada bene e di non perdere questa enorme esperienza che arriva da alcuni vecchi o da alcuni grandi corridori, che sanno vincere, che sanno come gestire la vita da ciclista professionista. Noi non vogliamo perderla, quindi proviamo a connettere tutti, per assicurarci che i giovani siano aperti, che ascoltino. Sono fortunati a poter stare vicino ogni giorno a campioni come quelli che fanno parte della squadra, è un’enorme opportunità per loro. C’è una transizione che durerà dai tre ai cinque anni, che deve essere ottimizzata“.

Dobbiamo pensare al futuro e anche Richard voleva venire da noi, non siamo stati solo noi a forzare, anche lui voleva unirsi a noi. Abbiamo Froome e Geraint Thomas, che sono corridori affermati, e abbiamo Egan Bernal, che durerà ancora. Dobbiamo lavorare sul futuro, su corridori come Pavel, come Carapaz. Non sappiamo per quanto tempo Froome e G (Thomas, ndr) saranno in grado di rimanere ai massimi livelli in questo modo, qualche anno o meno, quindi è importante rafforzarci. Anche le altre squadre intorno a noi si stanno rinforzando. Vediamo la Jumbo-Visma che, nel giro di pochi mesi, è passata da essere una squadra molto brava a un’armata molto solida per il 2020. C’è sempre la Movistar ed anche altre squadre, quindi dobbiamo rafforzarci e pensare al futuro”.

Un commento

  1. fino a che trovano squadre avversarie che fanno il lavoro sporco te credo che vincono …vedi la movistar al tour,se fossi no sponsor licenzierei direttori sportivi.sarò banale ma…se vuoi vincere sgobba,visto la grana che prendi

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