Ineos Grenadiers, Geraint Thomas: “Oggi sono tutti ossessionati dai ciclisti giovani, ma non puoi trovare un Evenepoel ogni anno”

Geraint Thomas, per usare una locuzione italiana, se l’è legata al dito. Al gallese proprio non è andato giù il cambio di considerazione che c’è stato nei suoi confronti in casa Ineos Grenadiers all’inizio della stagione 2022. Thomas, 36 anni, era diventato infatti una figura di supporto, oltre che una sorta di “mentore”, nell’ambito della formazione britannica, che, soprattutto per il Tour de France 2022, aveva preferito puntare, per il ruolo di capitano, su Adam Yates e Daniel Martinez. Alla fine, però, chilometro dopo chilometro, il vincitore della Grand Boucle del 2018, ha messo in mostra la sua solidità, fino a prendersi il terzo gradino del podio, alle spalle dei fenomenali Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar.

“Sembrava si fossero limitati a guardare delle cifre su un foglio – le parole di Thomas in un’intervista concessa a CyclingNews – Hanno guardato le statistiche e non la persona che avevano conosciuto nei 20 anni precedenti. Così, mi hanno ritagliato un ruolo di supporto e di esempio per i più giovani, e non quello di capitano per le gare cui ho partecipato. Per il Tour de France, si è parlato di Martinez e di Yates e mai di me, come corridore da proteggere”.

Thomas, che a fine 2023 sarà in scadenza con la Ineos, sottolinea: “Quel cambio di atteggiamento così improvviso è stata una sorpresa. Sì, al Tour del 2021 sono andato davvero male, ma quella era stata la prima volta che mi capitava di mancare del tutto un obiettivo. Persino il periodo di allenamento in vista di quella gara era stato uno dei migliori che avessi mai avuto. Quindi, quel cambio di considerazione nei miei confronti è stato sorprendente”.

Il gallese, che nel 2022 ha vinto il Giro di Svizzera, si lascia andare anche ad alcune considerazioni generali: “Il ciclismo in generale sembra avere un’ossessione per gli atleti giovani, tutti vogliono trovare il prossimo Remco Evenepoel. Ma lui è speciale, lui e Pogacar sono unici. Non puoi pensare che ne sia uno così ogni anno – le parole di Thomas – Per quello che riguarda la Ineos, il futuro sarà interessante, perché se tutti i giovani che abbiamo in squadra crescono bene, non puoi pensare di tenerli tutti, dando loro il contratto che vorranno”.

Ma come vive Thomas l’atmosfera in squadra dopo lo “sgarbo” del 2022? “Io mi sono sentito nella posizione di dire la verità. Non ho esagerato nulla, ho solo detto quel che ho provato in quei momenti. Quando invecchi, acquisisci maggior sicurezza e sei in grado di esprimere più facilmente la tua opinione. Comunque, sono tutte cose che alla Ineos ho detto subito, sanno benissimo come mi sento. Ma vado ancora d’accordo con loro. Sono in grado di avere un rapporto di lavoro, ma a volte ti rendi conto che c’è una grande differenza fra sfera personale e lavoro”.

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