Giro di Svizzera 2018, Dombrowski all’attacco: “Ci ho provato presto, sapevo che non avevamo chances”

Giornata all’attacco per Joe Dombrowski al Giro di Svizzera 2018. Il ciclista statunitense era presente nel gruppo di ventinove fuggitivi che ha cercato di giocarsi il successo di tappa anticipando il plotone. Per loro sfortuna, la BMC non ha lasciato troppo spazio, temendo che uno degli attaccanti potesse avvicinarsi troppo in classifica generale. Il corridore dell’Education First è stato uno dei più attivi, provando l’allungo solitario all’inizio dell’ultima scalata. Il ritorno di Quintana non gli ha lasciato scampo, ma di certo può essere soddisfatto della prestazione.

Il classe ’91 ha commentato con lucidità l’andamento della frazione di ieri ai microfoni di Cyclingpro.net: “È stata una buona giornata, non abbiamo mai avuto un grosso margine perché il gruppo davanti era pericoloso. Credo che all’inizio della salita avessimo soltanto due minuti, quindi ho pensato che sebbene mancasse tanto, avrei dovuto provarci presto. Semplicemente ho pensato che non avessimo buone possibilità di arrivare in fondo con solo due minuti di margine. Quintana è arrivato con altri corridori, ho resistito per un po’ ma alla fine oggi era per gli uomini di classifica”.

Ora che il Giro di Svizzera difficilmente potrà riservargli ulteriori soddisfazioni, Dombrowski pensa già ai prossimi obiettivi, dopo un Giro d’Italia senza acuti: “Sento di aver recuperato bene dal Giro d’Italia ed è positivo mostrarlo in corsa. Ora tornerò negli Stati Uniti e mi riposerò un po’. Penso che i miei prossimi obiettivi saranno il Tour Of Utah e la Vuelta a España, ma vedremo”. Il classe ’91 si era fatto conoscere al pubblico del ciclismo con la vittoria al Giro Bio del 2012, dove aveva battuto Fabio Aru. Il suo talento sembra non essersi ancora mostrato del tutto, almeno nel circuito World Tour, dove ha sfiorato qualche successo di tappa senza mai riuscire nell’impresa.

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