Francia, parte l’obbligo vaccinale per gli atleti professionisti: niente Parigi-Roubaix e Tour per chi non avrà il pass
Bisognerà essere vaccinati contro il Covid-19 per vincere il Tour de France 2022. Negli ultimi giorni, infatti, in Francia è stato approvato un provvedimento che rende obbligatorio una sorta di corrispettivo del nostro super green pass (quindi valido solo con il vaccino e non con un tampone negativo) per gli atleti professionisti. Dopo quanto accaduto in Australia con il tennista Novak Djokovic, le istituzioni francesi hanno fatto poi sapere che non faranno entrare nessun non vaccinato nel loro paese in vista del Roland Garros, torneo dello slam che si terrà a giugno in Francia, allargando ovviamente il discorso a tutti gli altri sport.
Per ottenere il pass vaccinale oltralpe bisognerà avere completato la prima procedura vaccinale, e dal 15 febbraio dopo quattro mesi dalla chiusura del ciclo ci sarà bisogno anche di una dose booster, ma in ogni caso non ci saranno eccezioni come ha fatto capire chiaramente la ministra dello sport Roxane Maracineanu: “Per praticare la propria professione o per piacere, chiunque venga come parte di una squadra sportiva dovrà essere vaccinato. Vale sia per chi vive in Francia che per gli stranieri che vengono in vacanza o per un grande evento sportivo. Gli atleti giocano un ruolo importante nel convincere i non vaccinati a iniziare il loro programma vaccinale prima possibile”.
Uno dei corridori colpiti da questa regola sarà sicuramente Greg Van Avermaet, che pur essendosi vaccinato, aveva programmato di rinviare la terza dose a dopo le Classiche, ma confermando questa scelta sarebbe costretto a rinunciare alla Parigi-Roubaix del prossimo 17 aprile. La situazione potrebbe protrarsi fino al Tour, dove addirittura potrebbe crearsi un altro paradosso, visto che la partenza sarà da Copenaghen. Le regole danesi, infatti, al momento prevedono che chiunque entri nel paese, vaccinati compresi, debba presentare un tampone negativo, ma non è richiesto alcun tipo di pass vaccinale, il che in teoria permetterebbe ai corridori non vaccinati di iniziare il Tour, ma di doverlo poi concludere dopo tre giorni al momento del rientro in Francia.
La situazione è in continua evoluzione e per luglio tante situazioni potrebbero cambiare, mentre la norma andrà sicuramente ad influire sulla prima parte di stagione, riducendo di molto le possibilità dei non vaccinati che, oltre alle varie corse francesi, non saranno ammessi nemmeno al Saudi Tour.
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