EF Education – EasyPost, Rigoberto Uran verso il ritiro: “Sogno di diventare un calciatore professionista”
Rigoberto Uran sta per lasciare il mondo delle due ruote, ma potrebbe non aver ancora finito la sua vita da atleta professionista. A 37 anni di età, di cui 20 passati in gruppo, il colombiano è ormai una leggenda nel mondo del ciclismo, riconosciuto dai colleghi e anche dagli appassionati ed è recentemente diventato anche una star del cinema grazie alla soap-opera Rigo che racconta la sua vita e che è stata nominata agli Emmy Awards tra le migliori soap dell’ultimo anno.
Della sua carriera e dei suoi progetti futuri Uran ha parlato in un’intervista rilasciata al giornale El Colombiano, in cui ha rianalizzato il suo passato ed ha rivelato quello che è il suo grande sogno nel cassetto: “Mi dedicherò al calcio a livello professionistico. È un mio sogno da sempre e voglio provare a vedere che cosa succederà. So che non è una cosa che accade spesso, ma non ho nulla da perdere e a me piace provare cose nuove”.
Nel corso dell’intervista il nativo di Urrao è ritornato anche a parlare del Giro d’Italia 2014, quando perse lo scontro con il connazionale Nairo Quintana anche a causa di un attacco in discesa del corridore della Movistar quando la corsa era, o almeno sembrava, sospesa a causa delle avverse condizioni meteo: “Io credo che tutti debbano sfruttare le occasioni – spiega il classe 1987 sostenendo di non provare risentimento nei confronti del connazionale – Io ho molta fiducia e credo che tutti si comportino come faccio io. Ma la verità è che quando stai gareggiando non puoi avere questa fiducia, ed è questo quello che dico agli atleti di oggi. Non puoi essere sicuro di nulla finché non tagli il traguardo. Io non incolpo Nairo perché la corsa è corsa. In quel Giro ci fu un errore organizzativo. Lui ha colto il massimo da quella occasione e per lui è andata molto bene., Ecco perché non ho problemi a parlarne. Se non si rimane sempre in allerta, si perde”.
Ed in conclusione il corridore sudamericano ha detto anche la sua sui grandi fenomeni del ciclismo di oggi, e sulle chance di vederli ancora ad alti livelli quando arriveranno, proprio come Uran, a 37 anni: “Io credo sia impossibile che siano ancora ad alti livelli. Questi ragazzi si allenano al massimo con delle diete speciali sin da quando hanno 14 anni, e da quell’età cominciano a fare sacrifici. Sarebbe bello vederli competitivi così a lungo, ma non credo che possa succedere”.
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